Amedeo Guillet: il "comandante diavolo" che ha sfidato l'impossibile | La veritĂ sconvolgente sulla sua vita leggendaria
Unisciti a noi domani per la cerimonia di intitolazione del largo ad Amedeo Guillet! Scopri la storia di un eroico cavaliere e diplomatico. 🇮🇹🏇✨
Intitolazione di Largo ad Amedeo Guillet: Cerimonia a Palermo
Domani, 30 ottobre 2024, il Comune di Palermo celebrerĂ una cerimonia speciale per l’intitolazione di un largo dedicato ad Amedeo Guillet, figura di spicco della storia militare italiana. L’evento avrĂ luogo alle ore 10.00 nel largo situato tra le vie Ammiraglio Rizzo e Giuseppe Cimbali, all’ottava Circoscrizione. La cerimonia vedrĂ la partecipazione del sindaco Roberto Lagalla e del vicesindaco Giampiero Cannella, insieme ai rappresentanti dell’Esercito e alle associazioni d’Arma.
Amedeo Guillet, nato nel 1909 a Piacenza, è ricordato non solo come ufficiale di cavalleria del Regio Esercito, ma anche come campione di equitazione e veterano della conquista dell’Etiopia nel 1936. Le sue doti militari si manifestarono fin da giovane, quando ottenne il comando del reggimento "Cavalleggeri di Monferrato" e successivamente quello delle "Cavalleggeri Guide".
Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, Guillet si trovava nell’Africa orientale italiana, dove guidò con coraggio il Gruppo Bande Amhara, un’unitĂ composta da eritrei, etiopi e yemeniti. Durante la celebre battaglia di CherĂą, le sue straordinarie capacitĂ strategiche si tradussero in un’azione che rallentò l’avanzata delle forze britanniche, creando un’opportunitĂ per le truppe italiane di riorganizzarsi.
Dopo la disfatta, Guillet continuò la sua lotta personale contro gli inglesi, diventando una leggendaria figura di resistenza che fu soprannominata dai suoi uomini "cummundar-as-sheitan", ossia il “comandante diavolo”. La sua conoscenza del territorio e la sua abilità nel mimetizzarsi erano tali da rendere le sue imprese quasi mitologiche. Una volta costretto a fuggire, si travestì da arabo per raggiungere lo Yemen, dove divenne consigliere della famiglia reale.
Tornato in Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre, Guillet si mise a disposizione del Re e proseguì la sua carriera nel Servizio Informazioni del ricostituito Esercito Italiano. ApĂłs la guerra, abbandonò in seguito la carriera militare per dedicarsi alla diplomazia in molti paesi africani e in Medioriente. Decorato con la Medaglia d’Oro al valor militare, Guillet concluse la sua vita in Irlanda dove allevò cavalli fino alla morte, avvenuta a 101 anni.
L’intitolazione di Largo ad Amedeo Guillet rappresenta quindi un’importante occasione per onorare un protagonista della storia italiana, la cui vita è stata caratterizzata da avventure straordinarie e un forte senso del dovere.