Gioco online, un boom crescente da Milano a Palermo. Intanto è crisi nera per AWP/VLT

Lo studio CGIA Mestre sul settore dei giochi in Italia mostra una ripresa post-Covid con una raccolta record di 147,6 miliardi. Il boom del gioco online domina, mentre il gioco fisico è in crisi.

A cura di La Redazione
20 ottobre 2024 10:22
Gioco online, un boom crescente da Milano a Palermo. Intanto è crisi nera per AWP/VLT
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“Studio sul settore dei giochi in Italia 2023 . Focus su apparecchi con vincita in denaro ed online” è il più recente studio realizzato dalla CGIA Mestre, una fotografia postdatata del gioco e dell’andamento del settore nel periodo immediatamente successivo alla pandemia di Covid-19.

Un’analisi approfondita che parla chiaramente di un aumento del gioco legale nel biennio 2022-2023, con valori che ripristinano la situazione pre Covid. La raccolta è aumentata fino a 147,6 miliardi di euro, con le vincite cresciute di quasi il 40%. Numeri da record che fanno gioire un’intera industria, che va forte in tutta Italia e che non pare conoscere momenti di crisi e appannamento.

Il gioco va forte ad ogni latitudine. Se sulla Penisola comandano regioni come Lombardia, Campania e Lazio con rispettivi capoluoghi, anche in Sicilia, a latitudini completamente differenti, il gioco è un must per gli appassionati. Palermo è la quarta città d’Italia, nel 2023, per spesa sui giochi, superiore ai 2 miliardi. Al settimo posto trova spazio Catania, altro centro nevralgico del gioco siciliano e in trend spicca anche Enna, provincia più piccola ma comunque capace di farsi strada.

Sono questi alcuni dei casi che hanno portato il gettito erariale a superare gli 11 miliardi ed il fatturato a crescere fino al 12%. Ma sono dati parziali, perché viziati dalla grande forza propulsiva del gioco online. Perché l’altra faccia della medaglia parla di un settore in grande spolvero ormai da quasi un lustro, a fronte di un altro in forte affanno: quello del gioco fisico.

Nel 2023 si è assistito alla prima, grande e vera crisi del comparto AWP/VLT, la cui raccolta è scesa al 23%, quasi dimezzata dal 2019. Un crollo che ha più cause: le chiusure della pandemia, la riduzione del payout, l’aumento progressivo delle aliquote del PREU. Una crisi profondissima che parla di una raccolta di appena 33,7 miliardi, con crolli progressivi anche nei locali: dal 2019 al 2023 sono state chiuse 7300 attività, privando i giocatori di 13.500 AWP e 3.400 VLT. Crisi che è diventata ben presto occupazionale: 7500 occupati in meno rispetto al 2019, nel solo 2023. Calo verticale anche delle imprese di filiera.

L’altra faccia della medaglia, invece, parla del boom del gioco online: una raccolta che nel 2023 ha sfiorato i 40 miliardi e che per il 95% vede la presenza massiccia delle slot machine online a guidare il settore. È un trend globale, questo, che vede l’online dominare ovunque ed in particolare nel periodo 2019-2022: qui il settore terrestre ha visto una perdita di quasi 13 miliardi, quello online una crescita di quasi 20. Nel mentre è cambiato il mondo e, soprattutto, sono cambiate le abitudini: la realtà di domani è tutta da scoprire.

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