La Comunità abbraccia Sara Campanella: "No alla violenza"
Tanto dolore mentre si accoglie Sara Campanella. Una scritta chiara sul feretro e striscioni in piazza: “Mi amo troppo per stare con chiunque"

L’intera comunità di Misilmeri abbraccia per l'ultima volta la sua "figlia". Tutti si stringono attorno alla famiglia di Sara Campanella, la giovane universitaria tragicamente uccisa lunedì scorso a Messina dal collega Alessandro Argentino (cronaca qui).
Il corteo funebre ha raggiunto piazza delle Anime Sante nel primo pomeriggio, accompagnato dal silenzio composto e da uno straziante applauso.
“Un angelo, era un angelo”: dolore e commozione per l’arrivo della salma
Il feretro bianco, con sopra una foto di Sara e la scritta “No violenza”, è stato accolto da centinaia di persone giunte non solo da Misilmeri ma anche da Palermo e dai comuni vicini.
I familiari, visibilmente distrutti dal dolore, hanno voluto un momento di preghiera privata prima che la bara entrasse in chiesa. “Un angelo, era un angelo”, hanno sussurrato tra le lacrime.
“Sara vive!”: il grido che ha scosso la piazza
Dopo il rintocco lento delle campane, un grido si è levato dalla folla: “Sara vive!”, seguito da un lungo, commosso applauso. In chiesa, insieme alla famiglia, anche gli scout del gruppo Misilmeri, a cui Sara apparteneva. Un segno della sua voglia di vivere, del suo impegno, dei suoi sogni.
Un lenzuolo bianco e parole che diventano simbolo
Da una palazzina affacciata sulla piazza è stato srotolato un lenzuolo con la scritta:
“Mi amo troppo per stare con chiunque. Sara Campanella figlia di tutti noi.”
Parole semplici, ma cariche di significato, che parlano di libertà, rispetto e amore per se stessi. Valori che ogni donna dovrebbe poter difendere, senza paura.