La pescivendola strega di Palermo | Il processo del 1588 e le Donas de fuera

Scopri la storia della pescivendola palermitana accusata di stregoneria nel 1588 e il ruolo delle Donas de fuera nel folklore siciliano.

A cura di Paolo Privitera
24 aprile 2025 18:00
La pescivendola strega di Palermo | Il processo del 1588 e le Donas de fuera - Johann Heinrich Füssli/Wikipedia
Johann Heinrich Füssli/Wikipedia
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Nel cuore della Palermo del XVI secolo, una vicenda singolare ha intrecciato superstizione, folklore e giustizia: il processo del 1588 a una pescivendola accusata di stregoneria. Questo episodio offre uno spaccato affascinante sulle credenze popolari dell'epoca, in particolare riguardo alle misteriose Donas de fuera, figure soprannaturali del folklore siciliano.​

Chi erano le Donas de fuera?

Le Donas de fuera (dal castigliano "donne di fuori") erano creature leggendarie del folklore siciliano, paragonabili alle fate della tradizione europea. Descritte come esseri di straordinaria bellezza, vestite di bianco, rosso o nero, si credeva che avessero piedi simili a zampe di gatto o di cavallo. Si diceva che queste entità entrassero in contatto con gli esseri umani, soprattutto donne considerate dotate di "sangue dolce", trasportandole in luoghi magici per partecipare a festini notturni. ​

Il processo alla pescivendola di Palermo

Nel 1588, una pescivendola palermitana fu accusata di stregoneria e sottoposta a processo dall'Inquisizione siciliana. Durante gli interrogatori, la donna confessò di essere stata trasportata, all'età di otto anni, in volo su una capra fino a Benevento, dove avrebbe incontrato un giovane vestito di rosso e una donna di straordinaria bellezza, identificati come il Re e la Regina delle fate. Lì, le sarebbe stato chiesto di giurare loro fedeltà in cambio di bellezza, ricchezza e compagnia di giovani uomini. ​

Le pratiche magiche e la medicina popolare

La pescivendola dichiarò inoltre che le Donas de fuera le avevano insegnato segreti di medicina popolare, permettendole di curare i malati e guadagnarsi da vivere. Queste pratiche, sebbene viste con sospetto dalle autorità ecclesiastiche, erano diffuse tra le classi popolari e spesso rappresentavano l'unica forma di assistenza sanitaria disponibile. ​

Il contesto dei processi per stregoneria in Sicilia

Tra il 1579 e il 1651, in Sicilia si registrarono numerosi processi per stregoneria, molti dei quali coinvolgevano donne accusate di avere rapporti con le Donas de fuera. A differenza di altre regioni europee, l'Inquisizione siciliana mostrò una certa indulgenza, spesso comminando pene lievi come l'esilio o la reclusione, anziché la condanna a morte. Questo atteggiamento rifletteva la percezione popolare delle fate come esseri benevoli, in contrasto con la visione demonologica prevalente altrove. ​

Curiosità

Il caso della pescivendola di Palermo rappresenta uno dei primi esempi documentati di interazione tra esseri umani e Donas de fuera nel contesto giudiziario. La sua testimonianza offre uno sguardo unico sulle credenze popolari siciliane del XVI secolo e sulla complessa relazione tra folklore e istituzioni religiose. ​

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