Scoperta shock a Palermo | La fabbrica segreta che nessuno ti ha mai raccontato

La ex Chimica Arenella di Palermo: da fabbrica bellica a polo culturale abbandonato. Scopri la sua storia e i progetti di rinascita.

A cura di Paolo Privitera
18 maggio 2025 21:00
Scoperta shock a Palermo | La fabbrica segreta che nessuno ti ha mai raccontato - Foto: Baldo lo Cicero
Foto: Baldo lo Cicero
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Un colosso industriale nato dal mare​

Nel 1909, sulle coste dell’Arenella a Palermo, un gruppo di industriali tedeschi fondò la Fabbrica Chimica Goldenberg, trasformando la borgata in un polo chimico d’eccellenza. Con 14 edifici e due moli, l’impianto produceva acido citrico, solforico e cremor tartaro, sfruttando le materie prime siciliane. La posizione strategica sul mare facilitava le esportazioni in tutta Europa. ​

La guerra, il sospetto e il bombardamento dimenticato​

Durante la Prima Guerra Mondiale, la fabbrica cambiò nome in Chimica Arenella per evitare la confisca come proprietà nemica. Il 31 gennaio 1918, un sottomarino tedesco emerse davanti alla costa e bombardò lo stabilimento, colpendo la ciminiera e l’edificio dell’anidride solforosa. L’episodio, poco noto, fu attribuito a un errore di comunicazione tra i comandi tedeschi. ​

Dagli anni d’oro al declino​

Negli anni ’40, la Chimica Arenella divenne uno dei maggiori produttori europei di acido citrico. Tuttavia, il dopoguerra segnò l’inizio del declino: cattive gestioni, interessi politici e concorrenza portarono alla chiusura definitiva nel 1987. Oggi, l’area versa in stato di abbandono, con edifici fatiscenti e progetti di riqualificazione mai realizzati. ​

Un futuro possibile?​

Nonostante il degrado, l’ex Chimica Arenella è considerata un sito di grande valore storico e culturale. Il FAI l’ha inserita tra i "Luoghi del Cuore", e il programma Reinventing Cities ha proposto progetti di rigenerazione urbana per trasformarla in un polo culturale e turistico. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti resta incerta. ​

Curiosità finale: la lapide dei caduti​

All’ingresso della fabbrica si trova una lapide commemorativa con i nomi di nove operai siciliani caduti nella Prima Guerra Mondiale. Un nome risulta cancellato, forse perché il disperso fece ritorno. Un mistero che aggiunge fascino a questo luogo carico di storia.

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