Un angolo di città che sta facendo discutere | La trasformazione misteriosa che sta sorprendendo Palermo
Dove un capolavoro venne cancellato dal cemento, oggi si prepara il riscatto: il luogo simbolo del “sacco di Palermo” si trasformerà in qualcosa di impensabile.

Un museo dove c’era solo una ferita
Ci sono luoghi che, pur senza più muri né tetti, continuano a pesare nella memoria di una città. A Palermo, uno di questi è senza dubbio l’area dove sorgeva Villa Deliella, il capolavoro Liberty di Ernesto Basile abbattuto nel 1959. Un’icona della devastazione edilizia che ha travolto la città nel secondo dopoguerra, e che oggi potrebbe finalmente diventare il simbolo di un nuovo inizio.
Per decenni è rimasta una ferita aperta, spesso dimenticata, a tratti umiliata. Solo poche settimane fa l’ennesima minaccia: la trasformazione in parcheggio privato, autorizzata dagli uffici del Suap. Un fulmine che ha scatenato una pioggia di proteste.
Ma qualcosa, stavolta, è cambiato.
Da minaccia a svolta: torna l’idea del museo
L’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti ha ordinato l’annullamento dell’autorizzazione, mentre il sindaco Roberto Lagalla ha confermato la volontà politica di realizzare il Museo Regionale del Liberty, come già previsto nel Piano Urbanistico Generale e approvato dalla Giunta comunale.
Non si tratterà solo di esporre pezzi d’arte o architettura, ma di creare un luogo della memoria. Una sorta di “memoriale laico” che racconti cosa fu il “sacco di Palermo”, e perché ha segnato così duramente l’identità urbana e culturale della città.
Un progetto per ricucire il passato con il presente
L’area, in piazza Crispi (nota anche come piazza Croci), sarà al centro di un progetto più ampio di rigenerazione urbana, finanziabile anche in project financing. Il museo sarà solo il primo tassello di un itinerario Liberty che attraverserà tutta Palermo, già celebrata in Europa per il suo patrimonio Art Nouveau.
«Dobbiamo trasformare quella vergogna in una rinascita», hanno detto i consiglieri Giulia Argiroffi e Ugo Forello, ricordando l’importanza di agire, non solo promettere.
Il museo diventerà realtà?
A oggi, la volontà politica sembra esserci. Anche la Regione Siciliana e la Soprintendenza ai Beni Culturali si sono dette pronte a sostenere il progetto, già delineato da una delibera regionale del 2021. Ma ora il tempo delle buone intenzioni è finito.
Palermo ha bisogno di riscatto, non di altri parcheggi.
Se tutto andrà come promesso, dove c’era solo polvere e silenzio, tornerà finalmente la voce del Liberty. E con essa, un pezzo di anima della città.