La verità che nessuno osa rivelare | Svelato il mistero della Madonna che sanguina a Palermo
Una chiesa dimenticata nel cuore di Palermo custodisce un mistero di sangue e fede: scopri la leggenda della Madonna ferita.

Un angolo dimenticato nel cuore di Palermo
Nel cuore pulsante del quartiere Capo di Palermo, nascosta tra le strette vie e i mercati affollati, sorge la Chiesa di Sant’Agata alla Guilla. Edificata tra il XII e il XIII secolo, questa chiesa è un testimone silenzioso di secoli di storia, fede e misteri. Il nome "Guilla" deriva probabilmente da una corruzione del termine arabo "wadi", che indica un corso d'acqua, riferendosi al vicino fiume Papireto.
Architettura e trasformazioni
L'edificioha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Nel XVI secolo, la chiesa fu restaurata, assumendo l'aspetto attuale con una facciata in stile gotico-catalano e un portale rinascimentale attribuito alla scuola dei Gagini . Accanto alla chiesa, nel 1685, fu edificato un conservatorio per le "Maddalene pentite", donne che cercavano redenzione dopo una vita di peccato.
La leggenda della Madonna ferita
Una delle storie più affascinanti legate a questa chiesa riguarda un affresco raffigurante la Madonna. Secondo la leggenda, nel 1482, un giocatore d'azzardo, dopo aver perso tutto, entrò nella chiesa e, in un impeto di rabbia, colpì l'immagine sacra con un coltello. Dall'affresco iniziò a sgorgare sangue, e l'uomo fu immediatamente immobilizzato da una forza invisibile. Questo evento ispirò racconti popolari e fu oggetto di venerazione per secoli.
Declino e abbandono
Nonostante la sua importanza storica e religiosa, la chiesa cadde in disuso nel corso del XX secolo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu chiusa al culto e subì numerosi atti di vandalismo e furti. Nel 1995, il Comune di Palermo effettuò un restauro strutturale per prevenire il crollo dell'edificio . Tuttavia, nel 2014, l'ex convento annesso fu al centro di un'inchiesta quando vi fu scoperta una piantagione di marijuana.
Curiosità
La leggenda della Madonna ferita di Sant’Agata alla Guilla ha ispirato lo scrittore Vincenzo Linares nel suo racconto "La pietra del giocatore". La storia narra che, dopo l'evento miracoloso, una pietra sporgente apparve sulla facciata della casa di fronte alla chiesa, dove il sacrilego fu impiccato. Ogni tentativo di rimuoverla fu vano, poiché la pietra ricompariva sempre, diventando un simbolo del misfatto e della giustizia divina.