Palermo nasconde un segreto che sta facendo tremare gli archeologi | Ecco cosa è emerso dal sottosuolo

Scopri le sorprendenti tracce della Palermo fenicia: necropoli, mura e reperti che raccontano una storia millenaria sotto la città.

A cura di Paolo Privitera
08 giugno 2025 21:00
Palermo nasconde un segreto che sta facendo tremare gli archeologi | Ecco cosa è emerso dal sottosuolo - Foto: Jean-Pierre Dalbéra/Wikipedia
Foto: Jean-Pierre Dalbéra/Wikipedia
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Le origini fenicie di Palermo

Fondata tra il VII e il VI secolo a.C. dai Fenici provenienti da Tiro, Palermo, allora conosciuta come Zyz, divenne un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica tra i fiumi Kemonia e Papireto.

La necropoli punica di Corso Calatafimi

Nel cuore della città, sotto la Caserma Tukory, si estende una vasta necropoli punica con oltre 700 tombe datate tra la fine del VII e gli inizi del III secolo a.C. Le sepolture variano da semplici fosse a elaborate tombe a camera ipogeica, contenenti corredi funerari con oggetti di uso quotidiano e preziosi monili.

Il Museo Archeologico Regionale "Antonino Salinas"

Questo museo ospita una delle più ricche collezioni di reperti fenici in Italia, tra cui due monumentali sarcofagi in marmo del V secolo a.C., che mostrano influenze sia egizie che greche.

Solunto: la città fenicia vicino a Palermo

A pochi chilometri da Palermo, sul Monte Catalfano, si trovano i resti di Solunto, una delle tre principali città fenicie in Sicilia insieme a Mozia e Panormus. Il sito offre una vista panoramica e testimonianze archeologiche significative.

Tracce fenicie nel tessuto urbano

Ancora oggi, nel centro storico di Palermo, è possibile osservare resti delle antiche mura puniche in luoghi come Corso Alberto Amedeo e Via del Bastione. Questi frammenti raccontano la storia della città e della sua evoluzione nel tempo.

Curiosità

Il nome "Zyz", attribuito dai Fenici a Palermo, significa "fiore", probabilmente in riferimento alla forma della città vista dall'alto o alla sua bellezza naturale. Questo nome è una delle poche testimonianze linguistiche dirette lasciate dai Fenici in Sicilia .

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