Un luogo segreto di Palermo che racchiude più di quanto pensi | Palazzo Conte Federico svela una curiosità
Scopri il fascino di Palazzo Conte Federico a Palermo: una dimora storica che racconta secoli di arte, cultura e nobiltà siciliana.

Un tuffo nel passato
Nel cuore del quartiere Ballarò di Palermo, sorge Palazzo Conte Federico, una delle dimore più antiche e prestigiose della città. Costruito tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, il palazzo ingloba una torre arabo-normanna, testimonianza delle molteplici dominazioni che hanno caratterizzato la storia siciliana. La torre, denominata "Torre di Scrigno", era parte integrante delle mura difensive della città e presenta bifore normanne e aragonesi, oltre agli stemmi autentici degli Svevi e degli Aragonesi.
Arte e architettura
Attraversando il cortile interno, decorato in pietra intagliata dall'architetto barocco Venanzio Marvuglia, si accede al piano nobile tramite una maestosa scala in marmo rosso. I saloni del palazzo sono arredati con mobili originali e opere d'arte di pregio, tra cui una Madonna del Quattrocento di scuola senese. I soffitti lignei dipinti del XV secolo e gli affreschi settecenteschi di Vito D'Anna e Gaspare Serenario arricchiscono ulteriormente gli ambienti.
La sala da ballo e Wagner
Uno degli ambienti più affascinanti è la Sala da Ballo, dove spicca un pianoforte a coda suonato dal compositore Richard Wagner durante il suo soggiorno a Palermo nel 1882. La volta della sala è decorata con un affresco di Gaspare Serenario, raffigurante il "Trionfo della Purezza", incorniciato da stucchi dorati di Giacomo Serpotta.
Una famiglia di nobiltà
Il palazzo è ancora oggi abitato dal Conte Alessandro Federico e dalla sua famiglia, discendenti di Federico d'Antiochia, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia. La famiglia Federico ha acquisito il palazzo nel XVII secolo e ne ha curato la conservazione e il restauro, rendendolo un esempio vivente della nobiltà siciliana.
Curiosità:
Sapevi che la "Torre di Scrigno" del palazzo è anche conosciuta come "Porta Busuemi", dall'arabo "Bab el Soudan", ovvero "Porta dei Negri"? Questa denominazione riflette la ricca e variegata storia culturale di Palermo.