C'è un campanile a Palermo che tocca il cielo | Dove si trova e come si chiama l'incredibile opera

Scopri come salire sulla Torre di San Nicolò a Palermo: belvedere mozzafiato, storia millenaria e la leggenda della ronda notturna.

A cura di Paolo Privitera
22 luglio 2025 18:00
C'è un campanile a Palermo che tocca il cielo | Dove si trova e come si chiama l'incredibile opera - Foto: CarlesVA/Wikipedia
Foto: CarlesVA/Wikipedia
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Un baluardo medievale che ha visto l’evoluzione di Palermo

Nel cuore pulsante dell’Albergheria, fra le vie autentiche dei palermitani, sorge la Torre di San Nicolò all’Albergheria, risalente al XIII secolo. Costruita originariamente come torre civica di avvistamento e difesa delle mura del Cassaro, era uno dei punti strategici per proteggere il fiume Kemonia ‒ oggi nascosto sotto il centro storico. Realizzata in grande conci tufacei, con campate bifore decorate da tarsie laviche e tufacee, la torre spicca per la sua verticalità slanciata, un vero "campanile che tocca il cielo" nel dedalo urbano di vicoli e mercati. Nel XVI secolo fu dotata anche di un grande orologio, che scandiva il tempo della ronde notturne con i suoi "52 rintocchi" per invitare i palermitani a rientrare: un richiamo al ritmo antico della città .

Salire fino alla terrazza: un’esperienza tra storia e panorami

Dal 2013, grazie alla cooperativa Terradamare, la torre è visitabile. La visita prevede il passaggio dalla sala delle bifore e dalla ex-cellula dell’orologio fino alla terrazza panoramica, oltre 20 metri sopra i tetti di Ballarò. Una volta in cima, si può ammirare un panorama che abbraccia tanto il Duomo quanto il Teatro Massimo, fino a Monte Pellegrino e il mare Adriatico in lontananza. Chi l’ha provata ama definire questa esperienza come un “viaggio tra le nuvole” tra le storie del passato e il vibrante presente di Palermo.

Durante alcune serate, soprattutto in concomitanza con eventi come il Ballarò Buskers Festival, la torre ospita visite notturne: sotto il cielo stellato, si attraversano corridoi antichi, si ascolta la storia dei rintocchi, e si contempla la città illuminata, ripensando al passato di ronda e guardia.

Il simbolo di un quartiere e di un’identità palermitana

La Torre di San Nicolò non è solo un monumento architettonico: è testimone vivente delle migliaia di anime del quartiere Albergheria, uno dei cuori storici di Palermo. Per secoli ha vegliato sul mercato di Ballarò, sulla Kemonia ormai scomparsa e sulla vita quotidiana di pescatori, ambulanti e artigiani. Nel tempo ha perduto il suo significato difensivo ma ha guadagnato nuova dignità grazie ai restauri: nel XVIII secolo furono aggiunte le eleganti bifore; nel XX secolo l’orologio e la loggetta furono riaperti. Oggi, salire sulla torre significa comprendere la stratificazione culturale e urbana di Palermo: ogni muro racconta storie di dominazioni, fede, commercio e rigenerazione urbana.

Curiosità

La leggenda della ronda notturna non è solo storia: l’orologio posto sulla torre intorno al 1518 suonava 52 rintocchi alle 20:00, orario comunemente definito “due ore” secondo il computo siciliano (equivalente alle 20:00 moderne). Questo segnale invitava i cittadini a rientrare nelle loro case in momento di coprifuoco imposto, per motivi di ordine pubblico o difesa. Non è soltanto un aneddoto: documenti del Senato palermitano ne attestano l’uso ancora nel 1600, testimonianza di un sistema di regole urbane ben radicato.

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