Open Arms: la Procura torna in campo contro l'assoluzione di Salvini | È davvero giusto mettere i confini al primo posto?
La Procura di Palermo ricorre in Cassazione contro l'assoluzione di Salvini per la vicenda Open Arms. Polemiche e accuse accese sul diritto di salvaguardare i confini. ⚖️🌊

Open Arms: La Procura Ricorre in Cassazione Contro l’Assoluzione di Salvini
ROMA – La vicenda legata all’ex ministro degli Interni Matteo Salvini si arricchisce di nuovi sviluppi giuridici. La Procura di Palermo ha annunciato di aver presentato un ricorso in Cassazione contro l’assoluzione dell’attuale vicepremier, confermando una forte opposizione alla sentenza di primo grado che lo aveva visto prosciolto dalle accuse di rifiuto di atti d’ufficio e sequestro di persona. Queste accuse derivano dalla sua decisione di negare lo sbarco a 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms nell’agosto del 2019.
“Fatti Accertati”: La Contestazione della Sentenza
A pochi giorni dal deposito della motivazione della sentenza del tribunale di Palermo, i pubblici ministeri hanno contestato non solo l’esito del processo, ma anche la ricostruzione dei fatti da parte dei giudici. Nel ricorso, i magistrati sostengono che “i fatti sono accertati” e definiscono la questione come “una questione di diritto”. Questo passo ribadisce la determinazione della Procura nel perseguire ciò che ritiene un errore giuridico.
In una crisi di comunicazione efficace, Salvini ha commentato la situazione attraverso i social media, affermando che “difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato”, un’affermazione che sembra riflettere la sua strategia politica e il suo impegno a mantenere una posizione ferma in materia di immigrazione.
La Motiviazione dell’Assoluzione da Parte del Tribunale di Palermo
Il tribunale di Palermo aveva giustificato la sua decisione di assolvere Salvini affermando che “per nessuno dei tre eventi Sar (dell’1, 2 e 9 agosto 2019) era sorto il capo allo Stato italiano l’obbligo di coordinare le operazioni di search and rescue”. Da qui, la conclusione che “il fatto non sussiste”.
I pubblici ministeri, tuttavia, avevano sostenuto che, al contrario, da ministro dell’Interno, Salvini avesse il dovere di garantire un “place of safety” per i migranti, lasciati a bordo della nave in condizioni precarie. Questa linea di pensiero era stata respinta dal collegio giudicante, guidato dal presidente Roberto Murgia, che ha motivato la decisione in un corposo documento di 272 pagine.
Le Critiche alla Sentenza: “Manifestamente Viziata”
Il ricorso in Cassazione è stato firmato dai magistrati Maurizio de Lucia, Marzia Sabella e Giorgia Righi, i quali non hanno esitato a definire la sentenza di primo grado “manifestamente viziata” per l’inosservanza di importanti norme, inclusi i principi sulla libertà personale e le Convenzioni internazionali riguardanti il soccorso in mare. Questi aspetti, secondo i procuratori, avrebbero dovuto influenzare l’applicazione della legge penale.
Futuro Incerto e Prossimi Passi
Ora si attende la risposta della Cassazione: accoglierà il ricorso o confermerà l’assoluzione di Salvini? Se il ricorso dovesse venire accolto, si aprirebbero scenari del tutto nuovi, saltando possibili gradi di appello. La vicenda Open Arms continua a tenere banco nel dibattito pubblico, sollevando interrogativi sul confine tra diritti umani e responsabilità politiche.
Resta da vedere se questa nuova fase porterà a un ripensamento delle politiche migratorie italiane o se, al contrario, rafforzerà le posizioni già consolidate.