Dalla nobiltà alla cura, storia straordinaria e curiosità incredibili di una residenza palermitana

Villa Sofia a Palermo: da sontuosa dimora Whitaker a ospedale e giardino terapeutico con memoria storica e verde rigenerante.

A cura di Paolo Privitera
27 agosto 2025 21:00
Dalla nobiltà alla cura, storia straordinaria e curiosità incredibili di una residenza palermitana - Foto: Sicilarch/Wikipedia
Foto: Sicilarch/Wikipedia
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Storia straordinaria di una residenza palermitana

Villa Sofia, originariamente villa Sophia, sorge nel quartiere Resuttana a Palermo. Costruita dai marchesi Mazzarino e acquistata nel 1850 da Joseph Whitaker, fu ampliata — tra il 1885 e il 1886 gli architetti Beaumont Gardner ed Ernesto Basile innalzarono le torri neomedievali, lo scalone principale e il vestibolo neorinascimentale, trasformandola in una residenza sontuosa.
La villa fu palcoscenico di eventi eccellenti: nel 1907 accolse re Edoardo VII, la regina Alessandra e la principessa Vittoria, che vi sostarono per il tè, comme testimoniato da una lapide commemorativa sulla terrazza.

Da villa aristocratica a cuore della sanità

Nel 1953 la proprietà passò alla Croce Rossa Italiana, trasformandosi in ospedale. Questo cambio di destinazione, avvenuto durante il “sacco di Palermo”, portò alla costruzione di padiglioni ospedalieri e al degrado del giardino storico, sacrificato sull’altare della modernità sanitaria — pur tutelato come bene vincolato dalla legge 1089 / 1939.
 Oggi Villa Sofia ospita l’Azienda Ospedaliera Villa Sofia–Cervello, mescolando l’atmosfera aristocratica con il brusio quotidiano degli ambulatori e dei reparti — uno scenario unico, dove la storia fa da sfondo alla vita dei palermitani e dei pazienti.

Il giardino terapeutico: memoria e cura dal 2023

A settembre 2023 la direzione dell’ospedale ha firmato un protocollo con l’Università di Palermo per riqualificare il giardino storico in “giardino terapeutico” a disposizione di degenti e operatori sanitari.
Il progetto coinvolge anche l’Assessorato regionale ai Beni Culturali, con interventi di manutenzione straordinaria sulla villa, la cavallerizza e la serra vittoriana — un ritorno a una forma di rigenerazione urbana salutare, capace di coniugare ambiente, storia e benessere.

Il fascino architettonico che resiste

Nonostante la trasformazione ospedaliera, alcuni interni nobili sono rimasti intatti: lo scalone ligneo, le vetrate policrome con il ritratto di Robert S. Whitaker, il soffitto decorato da Salvatore Gregorietti, la scala di Basile con ringhiera floreale, elementi che raccontano una Palermo ottocentesca di stile e mondanità
Il parco, progettato dall’inglese Emilio Kunzmann, ospitava serre, boschetti, palme, roseti e un lago con isolotto. Sebbene oggi il parco sia parzialmente macchiato da padiglioni ospedalieri, i segni del passato emergono ancora.

Curiosità

Tra le dipendenze, la cavallerizza fu trasformata nel 2014 in sartoria ospedaliera, dove si confezionavano camici e divise mediche: un curioso anello tra il passato aristocratico e la moderna vocazione sanitaria dell’istituzione.

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