Non è solo un municipio: c'è un palazzo a Palermo simbolo di potere tra sale e segreti nascosti
Scopri Palazzo delle Aquile a Palermo: simbolo di potere, leggende cittadine e curiosità insolite sulla sede del Comune.

Origini e simboli del potere palermitano
Il Palazzo delle Aquile, noto anche come Palazzo Pretorio, è la sede del Comune di Palermo dal 1470, voluto dal magistrato Pietro Speciale e progettato dall’architetto Giacomo Bonfante. Conobbe modifiche nel 1553 con lo spostamento dell’ingresso principale in Piazza Pretoria, e fu rinnovato tra il 1873 e il 1875 dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, che gli donò il suo attuale aspetto neorinascimentale.
Sulla facciata compaiono numerose aquile scolpite, vero e proprio emblema del potere cittadino, simbolo romano della città. L'elemento si ripete sul cornicione, nei bassorilievi e anche alle spalle del portale d’ingresso.
Sale, orologio e segreti nascosti
All’interno si trovano ambienti prestigiosi: la Sala Rossa, ufficio del sindaco; la Sala Gialla, sede della giunta; e la Sala delle Lapidi, dove si riunisce il consiglio comunale.
Sotto il balcone centrale vi è un grande orologio proveniente da Parigi (1864), che reca la misteriosa iscrizione latina “Pereunt et imputantur” (“Le ore passano e sono imputate”). Un monito cronologico particolarmente potente per chi amministra la città.
Sapevi che al di sotto del palazzo si estendono rifugi antiaerei realizzati durante la Seconda Guerra Mondiale? Un labirinto sotterraneo rimasto efficiente fino a oggi.
Garibaldi e un'aquila vittoriosa
Il curioso episodio della “Tavola Nummularia”: in epoca moderna, durante i rintocchi della campana alle 10 era possibile ottenere prestiti per giocare al Lotto; un vero e proprio archetipo di banca-pubblica all’interno degli spazi del Palazzo.
La Sala Garibaldi commemora il giorno in cui il Generale pronunciò un discorso pubblico dai balconi del Palazzo, il 30 maggio 1860, durante la conquista di Palermo da parte dei Mille. Un evento che sancì il passaggio definitivo della città nel nuovo Regno d’Italia.
L’aquila, in particolare, simboleggiava inizialmente il quartiere Cassaro, ma col tempo divenne icona unitaria di tutta la città.