Sta lasciando tutti senza parole, il misterioso ritratto che ha sorpreso i palermitani al Museo del Collezionista Ribelle

Scopri il fascino del Museo Mandralisca a Cefalù: il ritratto del gentiluomo misterioso e la passione ribelle dei palermitani.

A cura di Paolo Privitera
05 agosto 2025 21:00
Sta lasciando tutti senza parole, il misterioso ritratto che ha sorpreso i palermitani al Museo del Collezionista Ribelle - Foto: Gmihail/Wikipedia
Foto: Gmihail/Wikipedia
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Il collezionista che sfidò convenzioni e potere

Il Museo Mandralisca, aperto nel 1927 a Cefalù, deve il suo nome a Baron Francesco Mandralisca (1767–1853), uomo poliedrico: medico, numismatico, amatore d’arte e influente nel panorama culturale siciliano . Fu un vero ribelle in camice bianco, critico dei poteri borbonici e sostenitore delle idee illuministiche e risorgimentali. La sua collezione comprende reperti preistorici, pitture, monete e testi antichi, frutto di una visione moderna per un’epoca conservatrice . Oggi il museo custodisce questo patrimonio con cura e orgoglio, simbolo di una Sicilia colta e indomita.

Il Ritratto Misterioso: un enigma per Palermo e Cefalù

Il pezzo forte è il famoso “Ritratto di gentiluomo” attribuito a Antonello da Messina, dipinto del XV secolo che da oltre un secolo affascina studiosi e visitatori per lo sguardo intenso e il sorriso misterioso . Il suo stile rigido e la resa del volto suggeriscono una commistione tra cultura nordica e siciliana. Nonostante la dimensione contenuta, il dipinto è diventato un simbolo dell’eleganza mediterranea, tanto da essere raccontato da guide palermitane come “il sorriso che cattura l’anima”. Questo capolavoro è oggi tra i più studiati in Sicilia per il suo potere evocativo e la tecnica superiore.

Il Museo nel cuore dei palermitani

Anche se si trova a Cefalù, il Museo Mandralisca è spesso citato come tappa quasi imprescindibile durante le gite culturali dei palermitani, per la sua atmosfera raccolta e la sua posizione incastonata nella cittadina medievale. La sala del ritratto è immersa in un silenzio insolito, rotto solo dal passo dei visitatori. Tra di essi, molti residenti di Palermo arrivano attratti dall’aura misteriosa del dipinto e dalla figura del barone-ribelle, figura stimata anche tra gli intellettuali palermitani dell’Ottocento.

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