Un capolavoro Art Déco nel cuore di Palermo: la galleria tra simboli fascisti e curiosità poco note
Scopri la Galleria delle Vittorie di Palermo: capolavoro Art Déco, simboli fascisti e curiosità poco note del cuore urbano!

Un capolavoro Art Déco nel cuore di Palermo
La Galleria delle Vittorie, realizzata da Paolo Bonci e inaugurata il 2 ottobre 1935 in piena era fascista, si erge in via Maqueda come uno dei pochi esempi palermitani di passaggio commerciale monumentale di ispirazione milanese.
Cinque piani racchiudono un atrio centrale che un tempo era coperto da un tetto a vetri sostituito da un lucernario progettato da Salvatore Gregorietti, mentre l’ingresso è adornato da freschi futuristi del pittore Alfonso Amorelli: scene eroiche con figure stilizzate immerse nel mito della vittoria italiana.
Simboli e declino: il fascino dell'abbandono
All’interno del pavimento della galleria si notano ancora i fasci littori stilizzati in mosaico nero: simboli di potere, destinati a rimanere celati sotto lo strato del tempo.
Nonostante il periodo di dismissione dagli anni ’70, la Galleria visse momenti di attenzione, come l’apertura estiva del 2014, ma oggi resta un gioiello dell’Art Déco affiancato da due negozi attivi, in un edificio che attende il suo rilancio.
Il passaggio segreto di via Maqueda
Via Maqueda – chiamata “Strada Nuova” – collega Quattro Canti fino alla stazione centrale e ospita, tra le sue gemme, questa galleria: un passaggio nascosto che solo pochi palermitani conoscono.
L’ingresso si mimetizza tra i palazzi, ma custodisce un’architettura unica: la sobrietà fascista incontra la trasparenza del vetro e l’eleganza dell’Art Déco, creando un ambiente sospeso tra cinema del passato e mercato d’avanguardia in miniatura.