Un deposito vivo di 370.000 documenti: i tesori più straordinari conservati a Palermo
Esplora l’Archivio di Stato di Palermo: oltre 6.000 pergamene, documenti millenari e curiosità uniche nel cuore della storia siciliana.

Un deposito vivo di 370.000 documenti palermitani
L’Archivio di Stato di Palermo, fondato l’11 febbraio 1814, custodisce circa 370.000 unità archivistiche, tra volumi, registri e ben 6.167 pergamene. Visitando i due storici sedi – l’ex convento dei Teatini (Catena) e quello dei Cappuccini (Gancia) – si entra in un labirinto di storie: atti notarili, registri ecclesiastici, carte topografiche, ma anche documenti di famiglie nobiliari e corporazioni religiose soppresse. Un patrimonio corale, che racconta la vicenda della Palermo storica dal Medioevo all’età contemporanea.
La pergamena più Antica d’Europa e i tesori medievali
Tra i tesori più straordinari conservati, spicca il “Mandato di Adelasia del Vasto” (1109): una lettera bilingue, in greco e arabo, inviata dalla moglie di Ruggero I, oggi considerata il documento cartaceo più antico d’Europa.
Nel tabulario – raccolta di privilegi regi e bolle pontificie – si incontrano scritture in latino, arabo e greco che narrano la storia normanna, sveva e angioina della Sicilia.
E non manca il fondo della Deputazione del Regno di Sicilia (1547‑1813), una miniera di documenti fiscali e politici che illuminano i rapporti tra aristocrazia e potere a Palermo.
Biblioteca, scuola e laboratori: cultura palermitana in azione
L’Archivio non è un luogo asettico: comprende una biblioteca con 12.376 volumi, una scuola di archivistica, paleografia latina e diplomatica, oltre a un laboratorio per fotoriproduzione, legatoria e restauro.
Un luogo attivo, dove studiosi, studenti e cittadini possono imparare a leggere e interpretare il passato, tra filze, pergamene e atti ufficiali. La sezione distaccata di Termini Imerese amplifica il ruolo dell’Archivio come custode del patrimonio documentario del territorio provinciale