Un passaggio che ha segnato il destino di Palermo, la Breccia Dei Normanni e il mistero che ha lasciato il segno

Scopri Porta Sant’Agata a Palermo: porta normanna, assedi, miracoli e la curiosità che ha lasciato il segno nella storia!

A cura di Paolo Privitera
24 agosto 2025 18:00
Un passaggio che ha segnato il destino di Palermo, la Breccia Dei Normanni e il mistero che ha lasciato il segno - Foto: Stendhal55/Wikipedia
Foto: Stendhal55/Wikipedia
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Le origini normanne e la porta britannica

La Porta Sant’Agata, uno dei varchi storici delle antiche mura di Palermo, risale all’epoca normanna (XI secolo). Costruita in tufo e pietra ad unico fornice con uno snello arco ogivale esterno e un arco interno ribassato, è una delle più antiche testimonianze della cinta muraria urbana.
Sopravvissuta intatta ai secoli, la porta si affaccia oggi sul Corso Tukory ed è stata restaurata nel 1983, quando è stata liberata dal contesto urbano per diventare bene fruibile e visibile ai palermitani, grazie all’ampliamento della piazza antistante.

La leggenda del cavaliere normanno

Secondo una leggenda fortemente documentata, durante l’assedio di Palermo del 1071, un cavaliere normanno trovò la porta mysteriosamente aperta e, spronando il cavallo, entrò in città sfondando le difese arabe. Lanciò la sua lancia contro un guardiano saraceno, guadagnando tempo per far entrare il suo esercito, un gesto eroico che determinò la caduta pacifica della città.
Questo episodio mitico venne raccontato da cronisti dell’epoca, ed è considerato parte della narrativa simbolica della conquista normanna, suggellata dall’ingresso decisivo di Ruggero e Roberto il Guiscardo che trasformò Palermo nella capitale del nuovo Regno.

Spirito cristiano e devozione

La porta prende nome dalla vicina chiesa di Sant’Agata la Pedata, costruita sul luogo in cui si doveva essere fermata la martire, che lasciò l’impronta di un piede su una pietra.
Nel 1282, la porta divenne testimone dei Vespri siciliani: dal varco uscirono i palermitani inferociti per attaccare gli Angioini, evento che diede origine alla rivolta cittadina contro il dominio francese.

Architettura arabo‑normanna e il restauro

La struttura è un perfetto esempio di architettura arabo-normanna: pietre a intaglio, alternanza di pieni e vuoti, archi ogivali e ribassati tipici del periodo.
Il restauro del 1983 ha rimosso badiglioni urbani, riportando alla luce lunette decorate un tempo da affreschi della Madonna del Carmine e di angeli, oggi scomparsi, e valorizzando il sito come bene storico condiviso dai palermitani.

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