Un viaggio nel passato che nessuno ti ha mai raccontato, l'Arsenale di Palermo, tra cannoni e assurde storie di mare

Scopri l’Arsenale di Palermo: cannoni borbonici, galeoni e curiosità del Museo del Mare, memoria marinaresca dei palermitani.

A cura di Paolo Privitera
23 agosto 2025 21:00
Un viaggio nel passato che nessuno ti ha mai raccontato, l'Arsenale di Palermo, tra cannoni e assurde storie di mare - Foto: Stendhal55/Wikipedia
Foto: Stendhal55/Wikipedia
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Un’Arsenale reale che racconta Palermo

L’Arsenale della Real Marina di Palermo, costruito tra il 1621 e il 1630, è una delle testimonianze più affascinanti della vocazione marittima della città. Il progetto venne affidato all’architetto Mariano Smiriglio, figura centrale nell’urbanistica del XVII secolo, che progettò anche la facciata della Cattedrale e altri importanti edifici monumentali della città.
Situato strategicamente a ridosso del porto della Cala, l’Arsenale ospitava galee, imbarcazioni militari, magazzini e officine navali, diventando il cuore pulsante della flotta spagnola nel Mediterraneo.
Per oltre due secoli fu centro nevralgico della cantieristica navale siciliana, finché i bombardamenti del 1943, durante la Seconda guerra mondiale, non lo danneggiarono pesantemente.
Rimasto in stato di abbandono per decenni, l’edificio è stato completamente restaurato nel 1997, trasformandosi in un moderno Museo del Mare, dove oggi si celebrano la storia navale, la cultura marinaresca e il forte legame tra Palermo e il mare.

Cannoni borbonici e navicelle in scala

Tra gli elementi di maggiore fascino dell’Arsenale spiccano due cannoni in ghisa risalenti al 1780, autentici esempi di tecnologia militare borbonica, che si trovavano originariamente a bordo delle navi da guerra del Regno delle Due Sicilie. Questi reperti, restaurati e posizionati in esposizione permanente, sono rari documenti dell’arte bellica ottocentesca..
Il percorso museale prosegue con una collezione di modelli navali in scala: galere, sciabecchi, brigantini, tartane e fregate, tutte ricostruite con straordinaria precisione filologica da artigiani e modellisti locali. Ogni imbarcazione racconta un pezzo della lunga epopea marittima siciliana.
Accanto a questi modelli si trovano i portolani, antichi atlanti nautici che servivano ai capitani per orientarsi tra correnti, venti e approdi sicuri nel Mediterraneo. Questi manoscritti, decorati e annotati a mano, sono testimonianza viva della scienza nautica palermitana.
Il museo rappresenta anche un importante luogo della memoria per i palermitani, che trovano in esso il riflesso di un’identità storica legata alle acque, ai commerci e ai mestieri portuali.

Curiosità: percorso tra architettura, identità e futuro

L’Arsenale è uno scrigno architettonico. La struttura presenta una pianta quadrata, massicce volte a botte, sei fornici monumentali al piano terra — usati un tempo per il rimessaggio e il varo delle imbarcazioni — e un piano superiore che ospitava gli uffici dell’Ammiragliato borbonico.
Durante la visita si possono ammirare anche strumenti nautici d’epoca, ancore, mappe, bussole e dispositivi per la misurazione delle correnti, tutti inseriti in un contesto museale dinamico e multimediale.
Attraverso pannelli didattici, videoproiezioni e animazioni 3D, il museo ricostruisce la Palermo marinaresca dal Seicento ai giorni nostri, rivelando come la città si sia evoluta da capitale portuale a metropoli contemporanea.
L’Arsenale è oggi anche un luogo di educazione e aggregazione: ospita mostre temporanee, attività per le scuole, laboratori creativi e rassegne culturali, diventando così un centro vivo di rigenerazione urbana per il quartiere della Kalsa.

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