Palermo ridisegna il suo mare | Ma chi decide davvero sul futuro della città?
Scopri il piano che potrebbe trasformare il rapporto tra Palermo e il suo mare! La partecipazione dei cittadini è fondamentale per il futuro del waterfront. 🌊🏙️✊


Accordo per la Riqualificazione del Waterfront: Le Critiche del Consiglio Comunale di Palermo
Il piano di riqualificazione del waterfront di via Crispi, presentato dal Comune di Palermo in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale (AdSP), continua a suscitare polemiche e interrogativi tra i membri del Consiglio comunale. Mariangela Di Gangi, consigliera del Partito Democratico, ha espresso forti riserve riguardo al processo di approvazione dell’iniziativa.
“Se è vero che il piano presentato stamattina ridisegna il rapporto tra Palermo e il suo mare, incidendo significativamente su mobilità, vivibilità e sviluppo urbano, non può nascere da un accordo bilaterale”, ha dichiarato Di Gangi durante una conferenza stampa. La consigliera sottolinea l’importanza di un’azione concertata e trasparente, invitando le autorità ad un coinvolgimento attivo delle istituzioni cittadine e, in particolare, del Consiglio comunale.
Secondo Di Gangi, “l’intervento di queste dimensioni e con un impatto così rilevante sulla vita di Palermo non può prescindere dal coinvolgimento del Consiglio comunale, che rappresenta i cittadini e le cittadine ed è l’organo titolare delle scelte urbanistiche”. Un’affermazione che mette in evidenza il timore di un processo decisionale esclusivo e la necessità di un dibattito ampio e partecipato.
La consigliera esprime anche la volontà che il Consiglio comunale non venga relegato a un semplice ruolo di spettatore. “Il futuro del waterfront deve passare dal dibattito pubblico e dalle istituzioni, innanzitutto e non solo quelle cittadine,” aggiunge, enfatizzando la necessità di un confronto diretto con la cittadinanza e le sue istanze.
Alla luce di questi sviluppi, la questione della riqualificazione del waterfront di via Crispi sembra destinata a rimanere al centro del dibattito politico palermitano. L’attesa è ora rivolta a come il Comune intenderà gestire le preoccupazioni sollevate e se sarà disposto a favorire il dialogo con tutte le parti interessate.