Una notte che ha cambiato la scienza a Palermo: l'incredibile scoperta rivoluzionaria che pochi conoscono

La scoperta di Cerere a Palermo da parte di Giuseppe Piazzi nel 1801 ha cambiato l’astronomia e reso celebri i palermitani.

21 settembre 2025 21:00
Una notte che ha cambiato la scienza a Palermo: l'incredibile scoperta rivoluzionaria che pochi conoscono - Illustrazione: Costanzo Angelini/Wikipedia
Illustrazione: Costanzo Angelini/Wikipedia
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Una notte che ha cambiato la scienza

Era il 1º gennaio 1801 quando l’astronomo Giuseppe Piazzi, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, puntò il telescopio verso il cielo e vide qualcosa di straordinario. Quella luce non era una stella né un pianeta conosciuto: era un nuovo corpo celeste, che Piazzi chiamò Cerere Ferdinandea in onore del re Ferdinando III di Borbone. Con quell’osservazione, Palermo entrò nella storia dell’astronomia mondiale.

L’Osservatorio di Palermo, un centro di eccellenza

La scoperta fu possibile grazie al nuovo osservatorio astronomico, costruito nel 1790 nel complesso dei padri Teatini a Palermo. Piazzi, dotato di strumenti avanzati per l’epoca, riuscì a registrare le coordinate di questo corpo celeste sconosciuto e a comunicarle agli scienziati europei. La notizia fece il giro del continente, trasformando Palermo in un faro del progresso scientifico.

Una rivoluzione per l’astronomia

Cerere fu il primo asteroide mai scoperto, un evento che aprì la strada alla nascita di una nuova branca dell’astronomia. Gli studiosi compresero che tra Marte e Giove non esisteva solo “vuoto cosmico”, ma una fascia ricca di corpi minori: la futura fascia degli asteroidi. La piccola scoperta di Piazzi diventò così una gigantesca rivoluzione scientifica.

Un palermitano d’adozione che cambiò il mondo

Piazzi non era nato a Palermo, ma la città lo accolse come un figlio illustre. Ancora oggi, i palermitani ricordano con orgoglio che la prima pagina di una nuova astronomia si scrisse proprio sotto il cielo della Conca d’Oro. Piazzi divenne rettore dell’Università di Palermo e il suo nome rimane legato per sempre alla città.

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