A Palermo c'è un capolavoro che inquieta e affascina: l’affresco che svela il lato oscuro del Medioevo

Il “Trionfo della Morte”, affresco custodito a Palermo, è un’opera enigmatica che racconta la fragilità umana e l’arte medievale.

11 ottobre 2025 21:00
A Palermo c'è un capolavoro che inquieta e affascina: l’affresco che svela il lato oscuro del Medioevo - Foto: unknown master/Wikipedia
Foto: unknown master/Wikipedia
Condividi

Un capolavoro che inquieta e affascina

Tra i tesori più enigmatici di Palermo c’è il “Trionfo della Morte”, un grande affresco realizzato nella metà del XV secolo e oggi custodito nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis. L’opera, di autore ignoto, è considerata uno dei massimi capolavori della pittura tardo-medievale in Italia e al tempo stesso un monito universale sulla fragilità della vita. La scena mostra la Morte, raffigurata come uno scheletro a cavallo, che irrompe in un giardino popolato da nobili, dame e cavalieri, colpendoli senza distinzione.

La forza dell’affresco sta nella sua capacità di unire realismo e allegoria. I dettagli delle figure, i gesti e le espressioni raccontano lo stupore e la disperazione di fronte all’inevitabile destino. Allo stesso tempo, il contrasto tra il lusso della corte e la potenza inarrestabile della Morte diventa una riflessione sulla caducità della ricchezza e del potere.

La Palermo del Quattrocento e il messaggio eterno

Il “Trionfo della Morte” non è solo un capolavoro pittorico, ma anche un documento storico della Palermo quattrocentesca. L’opera era originariamente collocata nel cortile dell’Ospedale Grande e Nuovo, luogo di accoglienza e cura dei poveri e degli emarginati. Collocare un’immagine tanto potente in un contesto del genere significava ricordare ai potenti e ai cittadini che la morte non risparmia nessuno e che la vera grandezza si misura nella solidarietà.

La composizione dell’affresco rivela influenze culturali diverse, con richiami all’arte fiamminga e toscana, segno della vitalità artistica della Sicilia in quel periodo. Ancora oggi, osservando la scena, i visitatori provano un senso di inquietudine e meraviglia che rende l’opera incredibilmente attuale, capace di parlare alle coscienze di chiunque.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Palermo