Il maestoso ingresso palermitano sul mare che ha visto secoli di gloria e misteri
Porta Felice, monumentale ingresso sul mare di Palermo, racconta la storia del Cassaro tra potere, viaggi e scenari indimenticabili.


L’ingresso trionfale della città
La Porta Felice, situata all’estremità del Cassaro (oggi via Vittorio Emanuele), è uno dei simboli più scenografici di Palermo. Voluta dal viceré Marcantonio Colonna alla fine del Cinquecento, prende il nome dalla moglie, donna Felice Orsini. La sua costruzione segnò la volontà di dare alla città un ingresso monumentale che guardasse al mare, in un’epoca in cui Palermo era al centro delle rotte mediterranee.
Le due imponenti torri gemelle, ornate da stemmi, colonne e statue, sembrano custodire da secoli il passaggio tra la città e il porto. Porta Felice non era soltanto un accesso urbano, ma anche un simbolo di potere e prestigio: chiunque giungesse dal mare si trovava davanti a questa scenografia grandiosa, che comunicava la forza e la bellezza della capitale del Regno di Sicilia.
Architettura e trasformazioni nel tempo
Realizzata in stile tardo rinascimentale con successivi interventi barocchi, la porta ha subito nei secoli restauri e modifiche. L’aspetto attuale risale in gran parte al XVII secolo, quando vennero arricchite le decorazioni e completata la seconda torre. Nel corso della Seconda guerra mondiale, Porta Felice fu gravemente danneggiata dai bombardamenti, ma venne ricostruita e riportata al suo antico splendore.
Oggi, percorrendo il Cassaro fino al mare, si resta colpiti dalla vista che la porta inquadra: un corridoio urbano che dal mare conduce al cuore della città, fino al Palazzo dei Normanni. È come se Porta Felice fosse un ponte tra passato e presente, testimone silenziosa di secoli di cambiamenti politici e sociali!