La montagna sacra che domina Termini Imerese e custodisce antichi misteri
Monte San Calogero, tra Palermo e Termini Imerese, è una montagna sacra legata a leggende, sorgenti termali e panorami mozzafiato.


Una montagna che guarda il mare
Il Monte San Calogero si erge imponente alle spalle di Termini Imerese, nella provincia di Palermo, raggiungendo i 1.326 metri di altitudine. La sua mole domina il paesaggio costiero, offrendo una vista spettacolare che spazia dal Tirreno fino alle Madonie. Conosciuto anche come “Monte Eurako” in epoca antica, fu un punto di riferimento naturale e spirituale sin dall’età greca. La sua posizione strategica, tra mare e montagna, ne ha fatto un luogo carico di significati, venerato dalle popolazioni locali per secoli.
Le pendici del monte sono caratterizzate da una ricca vegetazione mediterranea, sentieri naturalistici e soprattutto dalle sorgenti termali che sgorgano dalle sue profondità. Proprio queste acque calde e benefiche hanno reso il sito celebre già in età romana, quando furono costruiti complessi termali ancora oggi visitabili a Termini Imerese.
Culto e spiritualità
Il monte porta il nome di San Calogero, eremita e taumaturgo di origini africane, che secondo la tradizione visse tra le grotte della zona nel V secolo. Qui si diffuse il culto del santo, diventato patrono della città e venerato come guaritore. Le grotte naturali del monte, usate fin dall’antichità, divennero nel Medioevo luoghi di pellegrinaggio e preghiera.
Ma non fu solo il cristianesimo a legare il suo nome a questo luogo: già i Greci vi riconoscevano una montagna sacra, identificata da alcuni con il mitico Monte Eurako, e utilizzavano le acque termali per riti e pratiche curative. Ancora oggi, Monte San Calogero rappresenta un crocevia di spiritualità e natura, unendo leggende religiose, storie popolari e resti archeologici.