La terra gentile di Palermo dove ville, giardini e antiche strade raccontano una bellezza sospesa nel tempo
La Piana dei Colli, area storica di Palermo, racchiude ville nobiliari, agrumeti e un paesaggio che ha ispirato secoli di arte e cultura.
Il giardino nobile di Palermo
Tra Monte Pellegrino e le alture che circondano Palermo, si estende la Piana dei Colli, un’ampia area verde che per secoli fu il rifugio estivo dell’aristocrazia cittadina. Qui, tra agrumeti, giardini e corsi d’acqua, sorsero alcune delle più eleganti ville settecentesche della città, espressione di un’epoca in cui la nobiltà palermitana cercava quiete e magnificenza fuori dal caotico centro urbano.
La Piana divenne presto un simbolo di bellezza e prestigio. Le famiglie più potenti, come i Florio, i Whitaker, i Valguarnera e i Trabia, vi costruirono le loro residenze: veri e propri microcosmi architettonici, dove convivevano arte, natura e mondanità. Ville come Valguarnera, Niscemi, Malfitano Whitaker o Trabia trasformarono questa zona in un museo all’aperto del gusto neoclassico e barocco siciliano.
Tra agrumeti, architettura e memoria
Oltre alla sua funzione residenziale, la Piana dei Colli rappresentò un modello di organizzazione agricola avanzata. Gli agrumeti e gli orti, irrigati da un ingegnoso sistema di canali e “gebbie”, contribuivano alla prosperità economica della città, tanto che il profumo dei limoni e delle zagare divenne parte dell’identità olfattiva di Palermo.
Con il tempo, l’area ha subito trasformazioni urbanistiche e perdite, ma conserva ancora oggi il fascino di un paesaggio sospeso tra storia e memoria, in cui convivono tracce del passato e segni della modernità. Le strade, come l’antica via dei Colli o il viale Diana, raccontano di carrozze, ricevimenti e passeggiate eleganti: frammenti di un mondo che ha plasmato l’immagine culturale della città.
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