L’enigma di pietra che da secoli osserva Palermo e nasconde il segreto di due draghi intrecciati
La Fontana dei due Draghi a Palermo custodisce un simbolo enigmatico che unisce storia, arte e mistero nel cuore della città.
Un’opera dimenticata nel tessuto urbano
Tra i tanti angoli nascosti di Palermo, sorge la Fontana dei due Draghi, un monumento che passa spesso inosservato ma che racchiude un fascino unico. Collocata nel quartiere di Ballarò, la fontana rappresenta una delle tante espressioni artistiche barocche che hanno arricchito il tessuto urbano della città tra XVII e XVIII secolo.
La sua caratteristica principale, che le dà anche il nome, è la presenza di due figure mitiche: due draghi scolpiti che si affrontano e si intrecciano in un duello eterno, scolpiti con forza espressiva e con un’attenzione al dettaglio che sorprende ancora oggi. La fontana, sebbene meno nota di altre più monumentali, rimane un esempio prezioso della tradizione artistica palermitana, dove la mitologia incontra la devozione popolare.
Simbolismo e identità cittadina
Il significato dei due draghi non è mai stato chiarito del tutto. Alcuni studiosi vi hanno visto il simbolo della lotta tra il bene e il male, altri un richiamo alla forza della natura, domata e resa armonica dall’acqua che sgorga dalla fontana. Collocata in un’area popolare della città, la fontana ha rappresentato per secoli non solo un punto di raccolta per l’acqua, ma anche un luogo di identità comunitaria, unendo il gesto quotidiano al simbolismo artistico.
Ancora oggi, seppure segnata dal tempo e talvolta trascurata, la Fontana dei due Draghi continua a parlare ai passanti con la sua presenza discreta ma enigmatica, capace di trasmettere un frammento della storia nascosta di Palermo.
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