La torre che guarda il mare di Ustica e racconta la sua storia più antica

La sentinella di pietra sul mare

Arrivando a Ustica, l’occhio viene subito attratto da una sagoma solitaria che si staglia contro il blu del mare e del cielo: è la Torre di Santa Maria, costruita nel 1763 come punto di avvistamento contro le incursioni dei pirati. Sorge su un’altura che domina il piccolo porto, quasi a voler proteggere l’isola intera, e da oltre due secoli accompagna la vita dei suoi abitanti.

La sua storia inizia durante il regno borbonico, quando la Sicilia decise di rafforzare le difese costiere contro i pericoli che arrivavano dal mare. Le torri erano collegate visivamente tra loro: bastava accendere un fuoco sulla sommità per avvertire l’isola e la costa di un attacco imminente. Quella di Santa Maria, per posizione e struttura, era tra le più importanti.

Costruita in pietra lavica locale, con mura spesse e compatte, la torre aveva una forma troncoconica tipica delle architetture difensive del tempo. Al suo interno ospitava una piccola guarnigione, un magazzino di viveri e munizioni, e una stanza dedicata alla vedetta. Oggi conserva ancora il fascino austero delle costruzioni nate per resistere al vento e al tempo.

Dalla difesa alla memoria

Con il passare degli anni, la Torre di Santa Maria perse la sua funzione militare, ma non la sua importanza per gli usticesi. Diventò un punto di riferimento, un segno di appartenenza. Dall’alto della sua terrazza si può abbracciare con lo sguardo tutta l’isola, fino al profilo delle coste siciliane nelle giornate più limpide.

Oggi la torre è parte integrante del patrimonio architettonico di Ustica, e racconta con semplicità una storia fatta di mare, fatica e difesa. È stata restaurata nel corso del Novecento per preservarne la struttura originaria e continua a essere una meta per chi cerca un punto di contatto con l’anima più autentica dell’isola.