Volontario del servizio civile aggredito all'ospedale di Termini Imerese: un episodio preoccupante!
Un volontario del servizio civile aggredito all'Ospedale di Termini Imerese. Scopri cosa è successo e le reazioni alla vicenda! 💔👮‍♂️
Ospedale di Termini Imerese: Aggressione a un Volontario del Servizio Civile
PALERMO, 13 AGOSTO 2024 – Un episodio inquietante ha scosso l’Ospedale Cimino di Termini Imerese, dove un giovane volontario di 23 anni è stato aggredito mentre svolgeva la sua attivitĂ di servizio civile. Durante una visita ambulatoriale, il giovane è stato colpito con un pugno in testa da un familiare di un paziente, creando un clima di preoccupazione e indignazione tra i lavoratori dell’ospedale.
Il giovane era all’interno di una stanza insieme a un collega quando è avvenuta l’aggressione. Secondo quanto riportato, l’aggressore, infuriato per motivi non specificati, ha strattonato il volontario e lo ha colpito violentemente. L’atto violento ha destato allarme tra i presenti e ha richiesto l’immediato intervento dei medici.
Dopo l’incidente, il giovane è stato prontamente assistito dal personale del Pronto Soccorso dell’ospedale. Dopo aver eseguito tutte le verifiche mediche necessarie, il volontario è stato dimesso, ma l’episodio ha lasciato una profonda impressione.
La Direzione dell’Asp di Palermo ha espresso la propria condanna per quanto accaduto. “Condanniamo con la massima fermezza un’aggressione inspiegabile ai danni di un giovane che sta maturando la propria esperienza di volontario del servizio civile nel nostro ospedale”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Asp, Daniela Faraoni. La Faraoni ha anche espresso la sua incredulitĂ di fronte a una violenza che sembra crescere nei confronti di chi si dedica con passione al proprio lavoro: “Siamo sgomenti di fronte a una violenza crescente verso operatori che con dedizione ed impegno svolgono il proprio lavoro.”
L’Asp ha annunciato che si costituirĂ parte civile, esprimendo così il proprio sostegno al giovane aggredito. “A lui va la massima solidarietĂ mia personale e dell’intera Azienda,” ha sottolineato Faraoni.
Questo episodio mette in evidenza non solo il rischio che i volontari e gli operatori sanitari corrono ogni giorno, ma anche la necessità di una riflessione collettiva sulla violenza negli spazi di cura e assistenza. La speranza è che simili atti non si ripetano e che venga preservato un ambiente di lavoro sicuro per tutti coloro che, come il giovane volontario, si dedicano incessantemente al benessere della comunità .