Arriva la condanna dopo la sparatoria e l’omicidio Celesia
Ai tempi minorenne, l’omicida è stato giudicato dal tribunale dei minorenni: i nomi e i dettagli della vicenda
L’omicidio di Lino Celesia, 22 anni, avvenne nella notte tra il 20 e il 21 dicembre dello scorso anno davanti alla discoteca Notr3, in via Pasquale Calvi. La tragedia si consumò al culmine di una lite scoppiata all’interno del locale tra due gruppi contrapposti. Fu M.O., allora diciassettenne, a sparare e uccidere Celesia. Sin da subito, il giovane confessò l’omicidio, dichiarando però di aver agito per legittima difesa, nel tentativo di proteggere il fratello maggiore.
La sentenza del Tribunale dei Minorenni
Oggi, il Tribunale dei Minorenni ha condannato M.O. a 12 anni di carcere, a fronte dei 18 richiesti dalla Procura. Durante il processo, il ragazzo ha ribadito di non aver avuto l’intenzione di uccidere e di essersi trovato in una situazione di estrema difficoltà. Il fratello maggiore, coinvolto nella vicenda, è stato invece condannato per la detenzione illegale dell’arma.
Le indagini e il contesto della vicenda
Le indagini, avviate immediatamente dopo l’omicidio, evidenziarono che la scena del crimine era stata ripulita prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Tuttavia, la svolta arrivò poche ore dopo, quando una persona chiamò il 112 confessando il coinvolgimento nella rissa e nel delitto. I due fratelli furono arrestati: M.O. per omicidio e il fratello maggiore per la detenzione dell’arma.
Chi era Lino Celesia
Lino Celesia, originario del Cep, era un giovane che inseguiva il sogno del calcio, ispirato dal mito di Totò Schillaci. La sua morte ha scosso profondamente la comunità, segnando tragicamente le festività natalizie.
Un epilogo doloroso
Il caso Celesia rimane una ferita aperta: una lite banale degenerata in tragedia, costata la vita a un giovane e segnata da una giustizia che, per quanto severa, non può riportare indietro il tempo.