Un padre di famiglia italiano arruolato in Ucraina | La drammatica telefonata che ha sconvolto la sua famiglia!

Scomparso in Ucraina il foreign fighter italiano Antonio Omar Dridi: l’appello della sorella

ROMA – Il dramma di una famiglia si svolge in queste ore, con la scomparsa di Antonio Omar Dridi, un giovane di 34 anni originario di Palermo, che ha deciso di unirsi alla lotta in Ucraina come foreign fighter. A lanciare un appello difficile da dimenticare è sua sorella Noah, la quale ha saputo della decisione del fratello solo un mese fa, quando per la prima volta ha ricevuto notizie della sua scelta.

“Due giorni fa ho ricevuto una terribile telefonata”: con queste parole, in lacrime, Noah Dridi ha riferito di una comunicazione allarmante ricevuta da un commilitone di Antonio, il quale ha descritto un attacco aereo che ha colpito il bunker in cui il ragazzo si trovava nascosto, al confine russo-ucraino. Da quel momento, di lui non si hanno più notizie, lasciando la famiglia con un vuoto incolmabile e una comprensibile angoscia.

Mentre Noah si rivolge ai media e alle autorità per richiedere informazioni e aiuto nel localizzare il fratello, la Farnesina ha già avviato le necessarie verifiche. Un gesto che offre un barlume di speranza in un contesto drammatico e incerto.

Un falso allarme già due settimane fa

La situazione di Antonio non è la prima ad allarmare la famiglia. Il 14 marzo, la sorella aveva già espresso preoccupazione sui social network, quando il contatto con lui era svanito per diversi giorni. Per fortuna, quell’inquietante silenzio si era rivelato un falso allarme, poiché il giovane aveva successivamente contattato direttamente il Consolato italiano per rassicurare i familiari.

Tuttavia, l’attuale testimonianza dell’amico militare e le circostanze drammatiche del bombardamento hanno lasciato poche speranze alla famiglia Dridi.

Mio fratello era uno spirito libero

“Mio fratello era uno spirito libero, non ha mai voluto rimanere fermo in un posto,” ha dichiarato Noah, manifestando una forte emotività durante le sue dichiarazioni. “Vorrei che ci aiutassero”, ha chiesto con fervore, evidenziando le difficoltà affrontate dalla loro famiglia. “Abbiamo passato tante, siamo stati dei ragazzi molto sfortunati, solo un po’ di aiuto,” ha concluso, riflettendo sul peso della situazione e l’urgente bisogno di supporto in questi momenti critici.

La speranza di ritrovare Antonio Omar Dridi è ora nelle mani delle autorità, mentre la famiglia prosegue il suo appello alla solidarietà e al sostegno. La guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a devastare le vite delle persone, creando una realtà complessa e tragica che merita attenzione e sensibilità.