Bernini e Francesca: la verità sconvolgente che Palermo non si aspettava | Scopri come un'artigiana ha sfidato il potere!
Scopri Lettere a Bernini, uno spettacolo intenso di Marco Martinelli al Teatro Biondo di Palermo. Riflessioni sul potere e l'umanità! 🎭✨📜

Il Teatro Biondo di Palermo ospita "Lettere a Bernini": un viaggio nel barocco tra arte e potere
Mercoledì 2 aprile alle ore 21.00, la Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo si trasformerà in un affascinante atelier del Seicento, dando vita allo spettacolo "Lettere a Bernini", scritto e diretto da Marco Martinelli. La produzione, coprodotta da Albe, Ravenna Teatro e Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale, offre un’inedita riflessione sul complesso rapporto tra intellettuali e potere in un’epoca segnata dalla propaganda e dalla lotta per i diritti.
La trama si snoda attorno a un evento storico, precisamente il 3 agosto 1667. Marco Cacciola interpreterà il famoso scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini, che si trova coinvolto in un acceso scontro con Francesca Bresciani, un’intagliatrice di lapislazzuli. Quest’ultima accusa Bernini di non averle riconosciuto il giusto compenso per il suo lavoro all’interno della Fabbrica di San Pietro. Le lettere inviate dalla Bresciani ai potenti della corte, attraverso cui rivendica i suoi diritti, rappresentano una figura di emancipazione femminile ante litteram, portando in scena una narrazione che sfida le gerarchie di genere del tempo.
Marco Martinelli, alla guida della regia, sottolinea la complessità del personaggio di Bernini, descritto come un uomo contraddittorio, capace di violenze e prepotenze, ma anche di atti di grande umanità. "Bernini era una figura piena di contraddizioni, capace di violenze e di prepotenze da una parte e capace di momenti, invece, di grande umanità", afferma Martinelli, evidenziando il richiamo all’attualità di questo spettacolo.
Il testo si sviluppa attraverso un dialogo tra passato e presente, con il maestro che, tra citazioni di papi e cardinali, non esita a riflettere su fenomeni contemporanei come Hitler e i social media. Questa drammaturgia in continuo movimento, con la voce di Bernini che si sovrappone a quella di Cacciola, scolpisce un’immagine viva e attuale della società, costringendo lo spettatore a confrontarsi con le ombre e le luci della storia.
"Lettere a Bernini" mette in luce un Seicento che parla di noi, coinvolgendo il pubblico in una riflessione profonda sul passato, ma facendolo confrontare anche con l’imbarbarimento che caratterizza la nostra epoca.
Le repliche dello spettacolo si terranno fino al 6 aprile, offrendo così a tutti la possibilità di assistere a questa creazione unica, frutto della collaborazione di luminari del teatro e della scena contemporanea. Il cartellone delle rappresentazioni prevede incontri serali e pomeridiani, rendendo il lavoro di Martinelli accessibile a un ampio pubblico desideroso di esplorare le sfide della storia attraverso il linguaggio evocativo del teatro.
Non perdere l’occasione di vedere "Lettere a Bernini" al Teatro Biondo, un evento che promette di rimanere impresso nella memoria collettiva per la sua pertinenza, bellezza e intensità emozionale.