I mestieri scomparsi di Palermo | Dagli acciugai agli stagnini: vite dimenticate
Scopri gli antichi mestieri di Palermo, come acciugai e stagnini, che hanno plasmato la vita quotidiana e l'economia locale, ora scomparsi.

Nel cuore pulsante di Palermo, un tempo risuonavano le voci e i rumori di mestieri oggi scomparsi, ma che hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura e nella storia della città. Figure come gli acciugai e gli stagnini erano parte integrante del tessuto sociale palermitano, rappresentando non solo professioni, ma vere e proprie espressioni di un'epoca.
Gli acciugai: mercanti del mare tra le vie di Palermo
Gli acciugai erano venditori ambulanti specializzati nella vendita di acciughe salate. Provenienti spesso dalle zone costiere, percorrevano le strade cittadine con le loro caratteristiche ceste colme di pesce conservato sotto sale. La loro presenza era fondamentale in una città come Palermo, dove il pesce rappresentava una componente essenziale della dieta quotidiana. Con l'avvento della modernizzazione e la diffusione dei mercati ittici stabili, la figura dell'acciugaio ambulante è andata via via scomparendo.
Gli stagnini: maestri nell'arte della lattoneria
Gli stagnini, noti localmente come "stagnataru", erano artigiani specializzati nella riparazione e nella realizzazione di oggetti in metallo, soprattutto in latta e rame. Con abilità e maestria, riparavano pentole, tegami e altri utensili domestici, garantendo una lunga vita agli strumenti quotidiani delle famiglie palermitane. La loro bottega era un luogo colmo di attrezzi e materiali, dove il suono del martello sul metallo risuonava incessantemente. Con l'avvento della produzione industriale e l'uso di nuovi materiali, la figura dello stagnino ha perso progressivamente la sua centralità, fino a scomparire quasi del tutto.
Altri mestieri dimenticati: l'acqualora e il conzalimmure
Oltre agli acciugai e agli stagnini, Palermo ospitava una varietà di mestieri oggi scomparsi. L'acqualora era colui che distribuiva l'acqua nelle abitazioni prima dell'avvento dell'acquedotto cittadino, un servizio essenziale in una città dal clima caldo come Palermo. Il conzalimmure, invece, era l'artigiano specializzato nella riparazione di oggetti in terracotta, come vasi e stoviglie, fondamentali nella vita domestica quotidiana. Queste figure rappresentavano l'ingegno e l'adattabilità dei palermitani nell'affrontare le sfide della vita quotidiana.
Curiosità
Sebbene molti di questi mestieri siano scomparsi, la loro memoria vive ancora nelle tradizioni e nei racconti popolari. In alcune zone della Sicilia, durante feste e rievocazioni storiche, vengono organizzate dimostrazioni pratiche di questi antichi mestieri, permettendo alle nuove generazioni di riscoprire e apprezzare le abilità e le conoscenze dei loro antenati.