Il maxiprocesso e il bunker dell'Ucciardone | Il giorno in cui la mafia fu messa alle corde

Il maxiprocesso di Palermo: la storica battaglia giudiziaria contro Cosa Nostra nell'aula bunker dell'Ucciardone. Scopri i dettagli e le curiosità.

A cura di Paolo Privitera
17 aprile 2025 12:00
Il maxiprocesso e il bunker dell'Ucciardone | Il giorno in cui la mafia fu messa alle corde - Foto: Wikipedia
Foto: Wikipedia
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Il maxiprocesso di Palermo ha rappresentato una svolta epocale nella lotta dello Stato italiano contro Cosa Nostra. Celebrato tra il 1986 e il 1987, ha visto alla sbarra 475 imputati accusati di gravi reati mafiosi. Questo processo ha segnato la prima volta in cui la struttura e l'esistenza stessa della mafia siciliana sono state riconosciute ufficialmente in sede giudiziaria. ​

L'aula bunker dell'Ucciardone: una fortezza per la giustizia

Per ospitare un processo di tali dimensioni e garantire la sicurezza necessaria, fu costruita una speciale aula bunker adiacente al carcere dell'Ucciardone. Realizzata in soli pochi mesi, questa struttura ottagonale era dotata di avanzati sistemi di sicurezza, progettati per resistere persino ad attacchi missilistici. ​

Il ruolo cruciale dei collaboratori di giustizia

Testimonianze chiave, come quelle di Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, hanno permesso di svelare l'organizzazione interna e le attività illecite di Cosa Nostra. Le loro rivelazioni hanno fornito una comprensione senza precedenti della struttura mafiosa, contribuendo significativamente all'esito del processo. ​

Le sentenze che hanno scosso Cosa Nostra

Il 16 dicembre 1987, dopo 349 udienze e 1.314 interrogatori, la Corte d'Assise emise la sentenza: 346 condanne, tra cui 19 ergastoli, e pene detentive per un totale di 2.665 anni di carcere. Queste condanne hanno rappresentato un colpo significativo per la mafia siciliana, segnando un momento storico nella lotta contro il crimine organizzato. ​

Curiosità

L'aula bunker dell'Ucciardone è stata soprannominata "l'astronave verde" per la sua forma ottagonale e il colore distintivo. Questo appellativo riflette l'aspetto unico della struttura, che ricorda un'astronave atterrata nel cuore di Palermo. ​

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