Casi misteriosi e devozione popolare | I miracoli di San Benedetto il Moro

Scopri la vita e i miracoli di San Benedetto il Moro, il santo nero compatrono di Palermo, venerato per la sua umiltà e santità.

A cura di Paolo Privitera
08 maggio 2025 21:00
Casi misteriosi e devozione popolare | I miracoli di San Benedetto il Moro - Foto: Episcopello/Wikipedia
Foto: Episcopello/Wikipedia
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Dalle umili origini alla santità

Nato nel 1526 a San Fratello, in provincia di Messina, Benedetto Manassari, noto come San Benedetto il Moro, era figlio di schiavi africani convertiti al cristianesimo. Nonostante le sue umili origini e l'analfabetismo, Benedetto si distinse per la profonda spiritualità e saggezza, attirando l'attenzione di nobili e religiosi. A 21 anni, si unì a una comunità eremitica sul Monte Pellegrino e successivamente entrò nell'Ordine dei Frati Minori, servendo nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo. Qui ricoprì vari ruoli, tra cui quello di superiore e maestro dei novizi, nonostante fosse un semplice frate laico. ​

Il miracolo dei pesci

Uno dei miracoli più noti attribuiti a San Benedetto riguarda la moltiplicazione dei pesci. Durante un rigido inverno, il convento si trovava a corto di cibo per sfamare i frati riuniti per il Capitolo Provinciale. Benedetto chiese ai confratelli di riempire delle vasche d'acqua e di coprirle. Dopo una notte di preghiera, al mattino le vasche erano colme di pesci, sufficienti a sfamare tutti i presenti. ​

Guarigioni miracolose

Numerose testimonianze raccontano delle guarigioni attribuite all'intercessione di San Benedetto. Si narra che abbia restituito la vista a un cieco e guarito uno storpio, permettendogli di camminare. Inoltre, avrebbe sanato la moglie di un medico, afflitta da una grave malattia, dopo aver pregato per lei. ​

Il dono della scienza infusa

Nonostante fosse analfabeta, San Benedetto era noto per la sua profonda conoscenza delle Scritture e per la saggezza nei consigli. Teologi, arcivescovi e uomini potenti si rivolgevano a lui per consulenze spirituali, riconoscendo in lui un dono divino di comprensione e discernimento. ​

La venerazione e il culto

Dopo la sua morte, avvenuta il 4 aprile 1589 nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo, la fama di santità di Benedetto si diffuse rapidamente. Nel 1652, il Senato di Palermo lo proclamò compatrono della città insieme a Santa Rosalia. Fu beatificato nel 1743 e canonizzato da Papa Pio VII nel 1807. Oggi, le sue reliquie sono custodite nella chiesa di Santa Maria di Gesù, meta di pellegrinaggi e devozione. ​

Curiosità

Un'antica tradizione racconta che nel giardino del convento di Santa Maria di Gesù si trova un cipresso, noto come il "cipresso di San Benedetto". Si dice che l'albero sia stato piantato dallo stesso santo, conficcando il suo bastone nel terreno, e che da esso sia nato questo maestoso albero, oggi considerato uno dei più antichi di Palermo.

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