Il Castello di Maredolce | Quando Palermo ospitava le dimore degli emiri
Scopri la storia del Castello di Maredolce a Palermo, antica dimora degli emiri e simbolo dell'incontro tra culture nell'architettura siciliana.

Un gioiello arabo-normanno nel cuore di Palermo
Il Castello di Maredolce, noto anche come Palazzo della Favara, è un esempio emblematico dell'architettura arabo-normanna a Palermo. Situato nel quartiere Brancaccio, alle pendici di Monte Grifone, questo edificio testimonia l'incontro tra le culture islamica e normanna che ha caratterizzato la storia siciliana. Il termine "Favara" deriva dall'arabo "al-Fawwarah", che significa "sorgente", indicando la presenza di fonti d'acqua nella zona.
Le origini: dalla residenza emiratina alla trasformazione normanna
Le origini del castello risalgono al periodo della dominazione musulmana in Sicilia. Secondo alcune fonti, fu edificato intorno al 1071 come residenza per l'emiro Ja'far al-Kalbi II, che governò Palermo tra il 998 e il 1019. Durante il regno di Ruggero II, il palazzo fu trasformato in una delle residenze reali normanne, mantenendo però intatte molte delle sue caratteristiche architettoniche islamiche.
Il lago artificiale e il parco della Favara
Una delle peculiarità più affascinanti del Castello di Maredolce era il suo lago artificiale, noto come "Maredolce". Questo bacino d'acqua dolce circondava il palazzo su tre lati ed era alimentato dalla sorgente della Fawwarah, creando un'isola artificiale al centro. Il lago, insieme al vasto parco della Favara, ricco di agrumeti e specie esotiche, rappresentava un'oasi di piacere e svago per i sovrani normanni.
Declino e rinascita: dalle trasformazioni successive ai restauri recenti
Nel corso dei secoli, il castello subì diverse trasformazioni. Nel 1328, fu ceduto ai frati-cavalieri teutonici, che lo adibirono a ospedale. Successivamente, passò alla famiglia Beccadelli di Bologna e, nel XVII secolo, al duca Francesco Agraz, periodo durante il quale fu convertito in azienda agricola. Dopo anni di abbandono e degrado, nel 1992 la Regione Siciliana acquisì l'edificio, avviando nel 2007 importanti lavori di restauro per riportarlo al suo antico splendore.
Curiosità
Nonostante le numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli, il Castello di Maredolce conserva ancora oggi la sua cappella palatina, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, testimonianza dell'integrazione tra elementi architettonici islamici e cristiani che caratterizza l'edificio.
