Le scorze del cannolo palermitano | L’arte perduta della frittura nel grasso di sugna
Scopri la tradizione palermitana della frittura delle scorze dei cannoli nello strutto, un'arte culinaria che conferisce un gusto unico e autentico.

La tradizione della frittura nello strutto
Il cannolo siciliano è uno dei dolci più rappresentativi della pasticceria isolana. La sua croccante scorza avvolge un morbido ripieno di ricotta dolce, creando un contrasto di consistenze e sapori inconfondibile. Tradizionalmente, la preparazione delle scorze prevedeva la frittura nello strutto (grasso di maiale), una pratica che conferiva al dolce una fragranza e un gusto particolari. Questo metodo, oltre a garantire una croccantezza superiore, aggiungeva una nota aromatica distintiva al cannolo.
L'evoluzione verso oli vegetali
Con il passare del tempo e l'evoluzione delle abitudini alimentari, molti pasticceri hanno sostituito lo strutto con oli vegetali per la frittura delle scorze. Questa scelta è stata dettata sia da considerazioni legate alla salute, sia dalla volontà di rendere il dolce accessibile a chi segue diete prive di derivati animali. Tuttavia, alcuni puristi sostengono che l'uso dell'olio modifichi il sapore autentico del cannolo, rendendolo meno fedele alla tradizione.
Il ritorno alle origini: riscoprire la frittura nello strutto
Negli ultimi anni, si è assistito a una riscoperta delle tecniche culinarie tradizionali, con un rinnovato interesse verso la frittura nello strutto per la preparazione delle scorze dei cannoli. Questo ritorno alle origini mira a preservare l'autenticità del dolce, esaltandone le caratteristiche organolettiche e mantenendo viva una pratica che rischiava di scomparire.
Curiosità
L'origine del nome "cannolo" deriva dalle canne di fiume su cui, in passato, veniva arrotolata la pasta per creare la forma cilindrica prima della frittura. Questa tecnica artigianale ha dato il nome al dolce, sottolineando il legame profondo tra il cannolo e le tradizioni siciliane.