Non immagineresti cosa si nasconde dietro l’altare | Santa Caterina, fede e pasticceria a Palermo
Scopri la Chiesa di Santa Caterina a Palermo: un capolavoro barocco che unisce arte sacra e tradizione dolciaria conventuale.

Un gioiello barocco nel cuore di Palermo
Nel centro storico di Palermo, tra Piazza Bellini e Piazza Pretoria, sorge la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, uno degli esempi più imponenti del barocco palermitano. Costruita tra il 1566 e il 1596, la chiesa è affiancata da un monastero fondato nel 1310 per volontà di Benvenuta Mastrangelo, nobile palermitana. Il complesso, gestito dalle suore domenicane, divenne nel tempo uno dei più ricchi e influenti della città.
Architettura e arte: un trionfo di bellezza
La chiesa presenta una facciata tardo-rinascimentale con elementi gagineschi e una statua di Santa Caterina del 1685. L'interno, a navata unica, è decorato con marmi policromi, stucchi, affreschi e opere di artisti come Giovanni Battista Ragusa, Filippo Randazzo e Vito D'Anna. Particolare è la presenza del coro sopraelevato, da cui le monache assistevano alle funzioni senza essere viste.
Il monastero e la vita claustrale
Il monastero, riservato a fanciulle di nobili famiglie, seguiva la regola domenicana. Le monache vivevano in clausura, dedicandosi alla preghiera e alla produzione di dolci. Il chiostro, con pavimento in maiolica e una fontana centrale, era il fulcro della vita comunitaria. Nel 2014, l'ultima suora lasciò il monastero, che oggi è aperto al pubblico come museo.
La dolceria: i segreti del chiostro
All'interno del complesso si trova la "Dolceria", dove vengono preparati dolci secondo le antiche ricette delle suore. Tra le specialità: cassate, cannoli, biscotti e conserve. La vendita di questi dolci rappresentava una fonte di reddito per il monastero e oggi permette di mantenere viva una tradizione secolare.
Curiosità
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, la cripta sotto l'altare maggiore fu utilizzata dalle monache come rifugio durante i bombardamenti. La cripta, realizzata intorno al 1670, è costituita da due vani e ospita numerose lapidi delle religiose defunte.
