Un segreto custodito nel sottosuolo | I Qanat di Palermo e la rete idrica che nessuno immagina

Scopri i Qanat di Palermo, antichi canali sotterranei arabo-normanni che raccontano una storia nascosta sotto le strade della città!

A cura di Paolo Privitera
11 maggio 2025 12:00
Un segreto custodito nel sottosuolo | I Qanat di Palermo e la rete idrica che nessuno immagina - Foto: Archipenzolo/Wikipedia
Foto: Archipenzolo/Wikipedia
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Un capolavoro idraulico sotto i piedi dei palermitani

Sotto le strade di Palermo si estende una rete di tunnel sotterranei chiamati Qanat, costruiti tra il IX e il XII secolo durante la dominazione araba e successivamente ampliati dai Normanni. Questi canali, scavati nella roccia calcarenitica, servivano a trasportare l'acqua dalle falde acquifere fino in superficie, sfruttando la forza di gravità. La tecnica, di origine persiana, fu introdotta in Sicilia dagli arabi e adattata alle caratteristiche geologiche locali. ​

Funzione e struttura dei Qanat

I Qanat erano fondamentali per l'approvvigionamento idrico della città, alimentando fontane, giardini e bagni pubblici. La loro struttura prevedeva una serie di pozzi verticali collegati da gallerie inclinate, che permettevano all'acqua di fluire naturalmente verso le aree urbane. Questa ingegnosa soluzione garantiva un flusso costante e protetto dall'evaporazione, essenziale in un clima caldo e secco come quello palermitano. ​

I Qanat visitabili oggi

Attualmente, è possibile visitare tre Qanat a Palermo:​

  • Gesuitico Alto: costruito nel XVI secolo, si trova nella zona di Corso Calatafimi.​
  • Gesuitico Basso (Vignicella): scoperto nel 1979, presenta gallerie larghe circa 80 cm.​
  • Uscibene: caratterizzato dalla presenza di una "camera dello Scirocco", utilizzata per rinfrescare gli ambienti durante le giornate più calde.​

Le visite guidate, organizzate da speleologi, offrono un'esperienza unica nel cuore sotterraneo della città. ​

Un'esperienza immersiva nel sottosuolo

Visitare i Qanat è un'avventura affascinante: muniti di stivali, caschi e torce, si scende a circa 15 metri di profondità per esplorare questi antichi canali. Durante il percorso, si cammina in acqua e si osservano le tecniche costruttive utilizzate secoli fa. È consigliato portare un cambio di vestiti e non è raccomandato a chi soffre di claustrofobia. ​

Curiosità

Oltre alla loro funzione idrica, i Qanat di Palermo venivano utilizzati anche per rinfrescare gli ambienti durante le calde giornate estive. Grazie ai flussi d'aria convogliati attraverso le gallerie, si poteva ottenere una temperatura inferiore a quella esterna, rendendo gli ambienti più confortevoli.

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