Il fiume sotterraneo che alimenta leggende | L’Oreto e le acque segrete sotto Palermo
Scopri le acque nascoste dell’Oreto, il fiume che scorre sotto Palermo e che custodisce secoli di storia, natura e misteri affascinanti.

L’Oreto: il fiume dimenticato che batte sotto Palermo
Sotto il cemento e il traffico di Palermo, scorre silenziosamente un fiume che ha visto passare secoli di storia: l’Oreto. Nato sulle pendici di Altofonte, attraversa la città per oltre 20 km fino a gettarsi nel mare a sud, alla Cala. Una volta navigabile, fu crocevia commerciale, fonte di vita e barriera naturale per la città. Oggi, gran parte del suo corso resta nascosto, incanalato o interrato, ma le sue acque continuano a scorrere, alimentando un ecosistema sorprendente e una memoria profonda.
Un fiume sacro tra gli Arabi e i Normanni
Durante la dominazione araba, il fiume Oreto era chiamato "Wādī al-ʿAbbās", ed era considerato sacro. Gli Arabi costruirono acquedotti e mulini, sfruttando le sue acque per irrigare i giardini e alimentare la città. Anche i Normanni lo usarono come confine naturale e difensivo per il Cassaro. Fino al XIX secolo, l’Oreto era al centro della vita agricola e industriale di Palermo, alimentando concerie, opifici e frantoi.
Dalle acque all’oblio: l’inquinamento e la rinascita
A partire dal Novecento, con l’urbanizzazione selvaggia e l’abbandono della manutenzione, l’Oreto divenne una discarica naturale, colpito da inquinamento, abusivismo edilizio e degrado ambientale. Ma negli ultimi anni, è rinata una coscienza ecologica cittadina: associazioni, comitati e cittadini hanno avviato progetti per il risanamento e la valorizzazione del fiume, come il “Contratto di fiume Oreto”, firmato anche dal Comune di Palermo.
Un corridoio verde nel cuore della città
Oggi il parco fluviale dell’Oreto è un vero e proprio polmone verde. In alcune zone, come il ponte di Corleone e i pressi di via Oreto, è possibile avvistare aironi, martore, rospi smeraldini e volpi, segno di una biodiversità sorprendente. L’Oreto è stato candidato anche tra i “Luoghi del cuore” del FAI, a testimonianza dell’interesse crescente per la sua tutela.
Curiosità: un fiume di leggende tra realtà e mistero
La sua parte più affascinante è quella sotterranea: cunicoli, gallerie e sifoni si intrecciano sotto la città vecchia, in particolare nella zona tra il Ponte dell’Ammiraglio e la Kalsa. Secondo alcuni studiosi, queste diramazioni erano utilizzate in epoca araba come vie segrete di fuga o trasporto. Molti palermitani raccontano ancora di pozzi che si riempiono “da soli”, collegati all’Oreto, come in via Maqueda e via Roma.