Il palcoscenico che batté il tempo | Come il Politeama rivoluzionò l’arte a Palermo tra misteri e curiosità

Scopri la storia epica del Teatro Politeama: l’orgoglio dei palermitani che ha sfidato il tempo e rivoluzionato l’arte a Palermo.

A cura di Paolo Privitera
12 luglio 2025 21:00
Il palcoscenico che batté il tempo | Come il Politeama rivoluzionò l’arte a Palermo tra misteri e curiosità - Foto: Bjs/Wikipedia
Foto: Bjs/Wikipedia
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Il sogno di una città moderna

Nel cuore di Palermo, il Teatro Politeama Garibaldi non è solo un edificio: è il simbolo di una rivoluzione culturale. Inaugurato nel 1874, fu progettato come il teatro del popolo, in contrapposizione all’élitario Teatro Massimo. L'architetto Giuseppe Damiani Almeyda lo concepì in stile neoclassico con un'imponente facciata semicircolare e un maestoso arco di trionfo sormontato da una quadriga di bronzo, che ancora oggi svetta sulla Piazza Ruggero Settimo, una delle più iconiche di Palermo.

Dove il popolo diventò protagonista

Il Politeama fu pensato come un teatro per tutti, capace di rendere l’arte accessibile ai cittadini. Non a caso, il suo nome stesso significa “teatro per molte arti”: oltre all’opera lirica, vi si tenevano spettacoli, balletti, concerti sinfonici, rappresentazioni popolari. I palermitani ne fecero rapidamente il cuore pulsante della cultura urbana, frequentato da nobili e operai, artisti e studenti.

L’arena a cielo aperto che sfidava l’Europa

In origine, il teatro non era coperto: un’enorme arena scoperta da quasi 5.000 posti che ricordava i colossei imperiali. Questo lo rese uno dei più avveniristici teatri europei del XIX secolo. Solo successivamente fu dotato di una copertura in ferro e vetro, ancora oggi visibile. Palermo fu, così, tra le prime città in Italia ad avere un teatro pubblico polifunzionale aperto tutto l’anno.

La casa dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

Oggi il Politeama è la sede ufficiale dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, una delle più prestigiose d’Italia. La sua acustica perfetta e la maestosa sala interna sono considerati fra i migliori ambienti musicali del Mediterraneo. Ogni anno, migliaia di spettatori, palermitani e turisti, assistono a concerti di livello mondiale tra le sue colonne doriche e affreschi liberty.

L’identità palermitana scolpita nella pietra

La sua decorazione scultorea è un racconto a cielo aperto dell’identità siciliana: Garibaldi a cavallo, gli eroi della patria, i dioscuri, le metope in stile greco. Ogni dettaglio parla di un popolo fiero, colto e libero. Il Politeama è stato, negli anni, palco di comizi, proteste, celebrazioni: è un monumento vivo, attraversato dal battito della storia di Palermo.

Curiosità: la quadriga che “non dovrebbe esistere”

La maestosa quadriga in bronzo sulla sommità dell’arco – opera dello scultore Mario Rutelli – rappresenta Apollo e Euterpe su un carro trainato da cavalli rampanti. Ma pochi sanno che, all’epoca della costruzione, fu aspramente criticata per il suo stile troppo “pagano” e “romano”, tanto da essere proposta per la rimozione. Oggi è invece uno dei simboli più fotografati di Palermo, ma non venne mai inaugurata ufficialmente: la sua presenza fu imposta direttamente dall'artista, che la completò di nascosto in una notte, lasciando i palermitani increduli il giorno dopo.

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