Scoperta una statua greca in Sicilia | Ma cosa nasconde la sua misteriosa frattura?
Scoperta a Mozia: una statua greca di grande valore archeologico, simbolo dell'incontro di civiltà nella Sicilia antica. 🏺✨ Scopri la storia!

Scoperta Archeologica a Mozia: Una Statua Greca che Racconta la Storia della Sicilia
Una nuova scoperta archeologica accresce il patrimonio culturale della Sicilia. Durante gli scavi effettuati dalla missione archeologica dell’Università degli Studi di Palermo sull’isola di Mozia, in provincia di Trapani, è stata rinvenuta una statua greca in marmo, una figura femminile in posa incedente che, purtroppo, presenta la parte superiore del torso e la testa mancanti. Questo ritrovamento evidenzia ancora una volta l’importanza storica e culturale di questa isola.
L’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a questa scoperta. «Questo ritrovamento conferma l’importanza del lavoro di ricerca e tutela che portiamo avanti ogni giorno», ha affermato. «Una scoperta importante che testimonia, ancora una volta, quanto la Sicilia sia stata nei secoli un crocevia di civiltà». Le parole di Scarpinato pongono in risalto il ruolo unico della Sicilia nella storia del Mediterraneo.
Dettagli della Statua e del Ritrovamento
La statua, che misura 72 centimetri in altezza, incluso il piedistallo, porta con sé tracce del suo elaborato assemblaggio. La frattura del torso non è casuale: è stata realizzata artificialmente per il taglio della pietra, suggerendo che fosse composta da almeno due blocchi. Questo è attestato dalla presenza di fori con resti di tenoni metallici sulla superficie.
Il ritrovamento è avvenuto all’interno del “Ceramico” di Mozia, noto come Area K. Qui si trovava una delle più grandi officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale. La scultura giaceva orizzontalmente su un margine di una vasca utilizzata per contenere l’argilla, impiegata nella produzione di vasi e terrecotte figurate nel V secolo a.C., un periodo di grande vitalità per la città.
Un Faro sulla Storia della Città Fenicia
La deposizione della statua è attribuibile all’ultima fase d’uso dell’officina e coincide probabilmente con l’inizio dell’assedio dionigiano del 397 a.C. È lecito ipotizzare che la statua avesse una collocazione originaria all’interno della stessa officina, in relazione alle nuove strutture murarie scoperte durante la campagna di scavi. Questo ritrovamento non solo conferma la presenza di opere d’arte greca nella città fenicia di Mozia, ma aiuta anche a ricostruire un quadro di interazioni culturali tra le diverse civiltà che hanno abitato la Sicilia.
In un periodo in cui il patrimonio culturale è sotto i riflettori globali, questa nuova scoperta ci invita a riflettere sull’importanza di preservare e valorizzare la nostra storia. Mozia continua a rivelarsi una fonte inestimabile di conoscenza, un luogo dove passato e presente si intrecciano, testimoniando le ricche interconnessioni che caratterizzano il Mediterraneo. La Sicilia rimane un crocevia di civiltà, un mosaico di storie che chiede di essere raccontato e condiviso.