Un monumento che parla di misteri: la "Torre del Pirata Barbarossa" e il suo sconosciuto racconto

Scopri San Nicola L’Arena: la torre che sfidava i pirati, un castello medievale e i segreti marittimi amati dai palermitani.

A cura di Paolo Privitera
30 luglio 2025 21:00
Un monumento che parla di misteri: la "Torre del Pirata Barbarossa" e il suo sconosciuto racconto - Foto: Salvatore Ciambra/Wikipedia
Foto: Salvatore Ciambra/Wikipedia
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La Torre Normanna che guardava il Tirreno

La Torre di San Nicola L’Arena, uno degli avamposti difensivi costieri più impressivi della provincia di Palermo, trae le sue origini da una struttura di avvistamento normanna del XII–XIII secolo. Nel XV secolo fu ingrandita a castello da Tomaso Crispo il Vecchio per proteggere la tonnara adiacente dalle incursioni dei pirati barbareschi. Situata sul promontorio affacciato sul golfo di Trabia, la sua imponente mole in tufo e le tre torri cilindriche erano perfette per lanciare segnali di fumo e luce lungo la costa, per allertare Palermo e proteggere le rotte marittime. Oggi il castello risplende per le sue merlature ben conservate, il cortile interno e un giardino pensile che affaccia sul mare, trasformando la fortezza in un luogo di charme per eventi e matrimoni.

Il pirata che terrorizzava i palermitani

Tra le ombre di questo mastio si aggira ancora il ricordo del temuto Dragut Reïs, erede di Barbarossa e responsabile di numerose scorrerie nel Mediterraneo del XVI secolo. Conosciuto come il “Sparviero dei Sette Mari”, Dragut scorrazzava lungo le coste siciliane seminando timore tra i palermitani. La fortezza nacque anche per opporsi alle sue flotte, venendo potenziata proprio dagli Insediamenti aragonesi per difendere la tonnara e la comunità che viveva di pesca e agricoltura nel borgo. Si narra che fossero ancora visibili, durante le incursioni, lanterne accese in cima alla torre per disorientare i corsari e proteggere gli abitanti di San Nicola L’Arena e gli approdi siciliani.

Un borgo, una tonnara e l’anima dei palermitani

San Nicola L’Arena è un borgo marinaro fatto di mare, pesca e lavoro comunitario: la tonnara, concessa dal re Federico IV nel 1367, rimase operativa fino al 1935, diventando una delle più antiche di Sicilia. Il castello era integrato in quel sistema: accoglieva i pescherecci, offriva rifugio durante le mareggiate e fungeva da garante per la sicurezza dei palermitani che si spostavano tra Trabia e Palermo. Ancora oggi, la frazione – collegata da treno con Palermo – conserva lo spirito autentico dei pescatori, visibile nel porticciolo, nei bar all’aperto e nella vivacità che esplode soprattutto nei fine settimana.

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