A Palermo c'è una scultura che ha visto cambiare la città: è unica in tutta la metropoli
La Fontana del Cavallo Marino di Palermo, opera settecentesca oggi in Piazza Croci, racconta il volto artistico e urbano di un’altra epoca.
Una scultura che ha visto cambiare la città
Ci sono angoli di Palermo che non gridano la loro bellezza, ma la lasciano scivolare piano, come l’acqua che li attraversa. La Fontana del Cavallo Marino, oggi in Piazza Croci, è uno di questi luoghi discreti, rimasti fedeli a se stessi anche mentre intorno la città mutava.
La fontana risale al XVIII secolo e nacque per abbellire l’ingresso della Villa Giulia, nel periodo in cui Palermo viveva la sua stagione più raffinata. Un tempo, i palermitani la incontravano appena superata Porta dei Greci, lungo la passeggiata che portava al mare e agli eleganti giardini del Foro Italico. Poi, a fine Ottocento, fu spostata nel punto dove si trova oggi, quasi al centro del traffico moderno. Eppure, anche qui, continua a mantenere la grazia e la compostezza di quando fu scolpita.
Il cavallo marino e il suo significato
La figura centrale, un cavallo marino scolpito nella pietra, ha sempre affascinato chi si fermava a guardarla. È una creatura mitologica, metà cavallo e metà pesce, simbolo dell’acqua e del movimento. In un certo senso rappresenta Palermo stessa, sospesa tra terra e mare, tra passato e modernità.
L’opera, di autore ignoto, è costruita in marmo bianco e presenta un bacino circolare, semplice ma armonioso, in cui l’acqua un tempo zampillava con forza. Oggi il getto è più discreto, ma la sua presenza resta viva: i passanti la osservano distrattamente, senza sapere che quella scultura ha già visto due secoli di vita cittadina, cambi di gusto, di moda e di urbanistica.
15.0°