Gli occultisti ne sono incuriositi: la villa di palermo con un labirinto che sfida la logica e la storia

Un viaggio nel cuore esoterico di Palermo: Villa Giulia tra simmetrie sacre, orologi solari e messaggi massonici celati.

A cura di Paolo Privitera
09 agosto 2025 18:00
Gli occultisti ne sono incuriositi: la villa di palermo con un labirinto che sfida la logica e la storia - Foto: Giuseppe ME/Wikipedia
Foto: Giuseppe ME/Wikipedia
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Un giardino iniziatico nel cuore di Palermo

Villa Giulia, progettata tra il 1777 e il 1778 dall’architetto Nicolò Palma su incarico del governatore Antonio La Grua e intitolata a sua moglie Giulia d’Avalos, è considerata il primo giardino pubblico di Italia e probabilmente uno dei luoghi più influenzati dalla Massoneria aristocratica siciliana.
La sua pianta è un capolavoro geometrico: un quadrato diviso in quattro spicchi, incrociato da viali diagonali che conducono a un’area circolare centrale. Secondo le fonti, questa disposizione rispecchia un “viaggio spirituale”, concepito per guidare il visitatore verso la scoperta interiore e la contemplazione.

Simboli esoterici tra numeri e architettura

Al centro della villa, nella classica fontana, si erge l’Orologio del Dodecaedro, un’opera unica del matematico Lorenzo Federici realizzata nel 1783: un dodecaedro in marmo bianco con 12 meridiane, sorretto da una statua di putto di Ignazio Marabitti. Questo straordinario strumento solare, restaurato nel 1998, è stato concepito per scandire il tempo in modo simbolico, con ogni faccia del dodecaedro che rappresenta un segno del percorso di iniziazione.
Altri segni massonici sul terreno, come pentalfi, stelle e orientamenti precisi verso Monte Pellegrino (dimora sacra di Santa Rosalia), suggeriscono un intento codificato: guidare i palermitani verso un’esperienza quasi rituale.

Arte, natura e scienza si fondono

Le statue di bambini e divinità, tra cui Apollo – simbolo di luce e conoscenza – completano il percorso esoterico, introducendo il visitatore al mondo della sapienza antica.
All’ingresso monumentale sul mare, due leoni marmorei custodiscono le urne, segno che il momento della rivelazione non è ancora giunto; una rampa sacra che lascia i passanti con la curiosità di scoprire cosa si cela oltre.
Non meno significativa è la scultura del Genio di Palermo, opera di Ignazio Marabitti del 1778. Il Genio, figura emblematica per i cittadini, accoglie i visitatori con simboli di fedeltà, potere e protezione — un perfetto ponte tra civiltà e mistero.

Un luogo di meditazione, bellezza e mistero

Oggi Villa Giulia resta un rifugio per gli amanti della storia e del simbolismo. Goethe, durante il suo soggiorno palermitano del 1787, descrisse quest’angolo verde come “il più meraviglioso del mondo”, fonte di ispirazione per lunghe riflessioni e letture.
Camminando tra i viali geometrici, si percepisce un’armonia studiata, dove ogni elemento — botanico, architettonico o artistico — è stato concepito per trasmettere una sensazione di ordine, contemplazione e stupore.

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