In pochi sanno cosa successe veramente, il duello che ha stregato i palermitani in un sorprendente castello
Scopri il Castello di Caccamo vicino Palermo: storia epica, intrighi feudali misteri inquietanti!

Un’imponente fortezza normanna arroccata sopra Palermo
Il Castello di Caccamo, situato a circa 45 km da Palermo su uno sperone roccioso a 521 m sul mare, è uno dei manieri normanni meglio conservati in Sicilia, con mura, torri e cortili che raccontano secoli di vicende reali. Costruito nel XII secolo sui resti di una precedente torre araba, il castello fu potenziato da Matteo Bonello nel 1160, che lo scelse come roccaforte durante la celebre Congiura dei Baroni contro Re Guglielmo I. L'aria che si respira è di strategia militare, con ampie mura difensive e vista spettacolare sulla vallata del San Leonardo e il lago di Rosamarina.
Oggi è aperto ai visitatori, che restano affascinati dalla sua imponenza e dalla sua storia millenaria.
Matteo Bonello, il duello e la spada incastonata che ammutolisce i palermitani
Nel 1160 il barone Matteo Bonello ordisce un agguato contro Maione da Bari, primo ministro del re: l’attacco avviene tra le vie di Palermo, con esito mortale. Tradizione vuole che Bonello, in segno di sfida, pianti una delle sue spade nel portone del castello di Palermo — e quella lama, dicono, è ancora lì, a tre metri di altezza.
Dopo il fallimento della cospirazione, Bonello si rifugiò a Caccamo, dove sventagliò intrighi e resistenze fino alla caduta. Il re Guglielmo, con un abile inganno, lo invitò a corte promettendogli perdono; Matteo, convinto, scese dalla roccaforte… e lì finì tradito, catturato e torturato fino alla morte.
Questa storia di potere, tradimento e spade conficcate ha scandito la leggenda del palermitani, ancora oggi affascinati da quell'elsa che sfida il tempo.
Mistero, fantasmi e un duello sotto le stelle
Il Castello di Caccamo non è solo pietra, ma anche un condensato di leggende e presenze: si dice che nelle notti di luna piena aleggi il fantasma di Matteo Bonello, cieco e zoppo, la spada in mano, in cerca di vendetta.
Ma non solo: nel maniero si narra di un’altra figura spettrale, una giovane monaca innamorata, la cui anima vaga tra i corridoi, offrendo un melograno ai visitatori. Se riesci a mangiarne i chicchi senza farne cadere neanche uno, la leggenda promette un tesoro; altrimenti… sarai maledetto per sempre.
Il mix di storia autentica e folklore palermitano crea un’atmosfera unica, perfetta per chi cerca meraviglia e brivido a pochi passi da Palermo.