Palermo: il bene confiscato diventa simbolo di rinascita | È davvero possibile trasformare il passato in un futuro di legalità?

Scopri come il centro “La Gabbianella” trasforma i beni confiscati in spazi di inclusione e opportunità per giovani e famiglie! 🌱✨

A cura di Redazione
07 agosto 2025 19:09
Palermo: il bene confiscato diventa simbolo di rinascita | È davvero possibile trasformare il passato in un futuro di legalità? -
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Titolo: La Gabbianella: Un Faro di Inclusione Sociale a Palermo

Palermo, 8 agosto 2025 – Ieri mattina, il centro socio educativo “La Gabbianella”, gestito dall’associazione AFADI ETS, ha accolto la visita delle assessore alle Politiche Sociali Mimma Calabrò e al Patrimonio e ai Beni Confiscati Brigida Alaimo. Questa visita arriva in risposta a recenti episodi di intolleranza che hanno colpito l’associazione, sottolineando la necessità di proteggere i luoghi di accoglienza e supporto per le persone con disabilità.

“Il centro rappresenta un punto di riferimento fondamentale per giovani e adolescenti con disabilità cognitive”, ha dichiarato Calabrò, evidenziando l’importanza delle attività educative, laboratori e percorsi artistici offerti dall’associazione. Queste iniziative non solo forniscono sostegno alle famiglie e ai caregiver, ma contribuiscono anche a costruire una comunità più inclusiva.

Durante la visita, l’assessora Calabrò ha affermato: “Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi come il bene confiscato alla criminalità organizzata sia oggi un luogo vivo, restituito alla collettività e gestito con impegno.” Questa affermazione evidenzia il potere trasformativo dei beni appartenenti alla mafia quando vengono riutilizzati per scopi sociali.

“Questa iniziativa dimostra chiaramente che i beni confiscati, grazie all’impegno degli assegnatari, possono diventare veri presìdi di legalità e inclusione,” ha aggiunto l’assessora Alaimo. “Chi lavora in questi luoghi merita rispetto e protezione. Le istituzioni devono essere presenti e offrire un sostegno concreto e continuativo.” Questo richiamo alla responsabilità istituzionale sottolinea quanto sia fondamentale garantire un ambiente protetto per le persone vulnerabili.

L’incontro ha messo in luce anche il significato simbolico e civile dei beni confiscati. “Restituiti alla collettività, questi spazi possono diventare strumenti di rigenerazione sociale, culturale ed economica,” ha ribadito Alaimo. Destinare tali risorse a attività sociali non significa solo sottrarre beni alle mafie, ma trasformarli in opportunità per tutti, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.

In un momento in cui l’intolleranza sembra alzare la testa, l’esempio de “La Gabbianella” si erge come un faro di speranza e resilienza, dimostrando che un’altra Palermo è possibile, una città dove inclusione e legalità camminano fianco a fianco, a beneficio di tutti i suoi cittadini.

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