Un viaggio in un passato che pochi conoscono: il Museo Dentro L’Antico Seminario, più di una semplice collezione

Scopri i segreti del Museo Diocesano dentro l’antico seminario di Palermo: arte sacra, cripta sotterranea e memoria palermitana.

A cura di Paolo Privitera
03 agosto 2025 12:00
Un viaggio in un passato che pochi conoscono: il Museo Dentro L’Antico Seminario, più di una semplice collezione - Foto: Guglielmo Borremans/Wikipedia
Foto: Guglielmo Borremans/Wikipedia
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Un percorso tra arte sacra e storia palermitana

Il Museo Diocesano di Palermo, nato nel 1927 per volontà del card. Alessandro Lualdi, si sviluppa all’interno del Palazzo Arcivescovile, ex seminario dei Chierici di età post-tridentina, in via Matteo Bonello 2, di fronte alla Cattedrale. L’edificio, costruito tra il XV e il XVI secolo sotto l’arcivescovo Simone Beccadelli e poi ampliato tra XVII e XVIII secolo, ospita oggi 27 sale ricche di opere di arte sacra: pitture, sculture, arredi liturgici e maioliche, che raccontano oltre sette secoli di spiritualità e cultura palermitana. Passeggiare per i suoi ambienti significa viaggiare dalle croci medievali agli stucchi barocchi, fino alle sale nobiliari con soffitti affrescati e saloni vescovili che conservano tutto il fascino dell’antico seminario.

Tra pittura, scultura e scorci di vita ecclesiastica

Tra i capolavori esposti, spiccano i crocifissi lignei del XV secolo, le statue delle sante patroni di Palermo, opere di Pietro Novelli e della famiglia Gagini, fino alla Cappella Borremans, affrescata nel 1733-34 da Guglielmo Borremans, con scene dedicate alla Natività e alla vita di Cristo. Il museo custodisce inoltre resti della tribuna della Cattedrale (opera dei Gagini), arredi, lampadari, manoscritti e oggetti devozionali provenienti da chiese demolite o danneggiate dai bombardamenti del 1943, testimonianze del legame tra la città e il suo patrimonio spirituale. Il percorso prevede ambienti sia “museali” che residenziali: alcuni saloni sono stati recuperati come se fossero “stanze del vescovo”, con arredi originali, mentre i sotterranei conservano marmi e frammenti lapidei provenienti dal complesso monumentale.

Il fascino dell’antico seminario nei sotterranei di Palermo

La parte più evocativa del museo è il seminterrato, un tempo parte del Seminario dei Chierici fondato nel 1583 dall’arcivescovo Marullo. Qui, dopo i restauri degli anni ’80-’90, sono emersi resti archeologici dell’antica Panormos e ambienti originali: mura spesse, scale a chiocciola e archi medievali che riportano alla mente l’epoca tridentina, quando giovani aspiranti sacerdoti palermitani vivevano, studiano e pregavano in questi stessi corridoi. Oggi queste stanze sono parte integrante del museo, offrendo un’esperienza immersiva tra culto, studio e vita comunitaria, che racconta la rigenerazione di un luogo che ha attraversato secoli, devastazioni e rigenerazioni.

Un museo vivo, tra eventi e spiritualità

Dopo la riapertura definitiva nel 2003, il museo ha visto un nuovo riordino nel 2021, diventando un hub culturale per Palermo: esposizioni temporanee, concerti di musica sacra e momenti di preghiera integrano la visita tradizionale . Dal 2010, alla visita ordinaria si affiancano iniziative organizzate dall’Arcidiocesi che evidenziano il museo come “spazio di accoglienza” e comunità, un luogo in cui la bellezza dell’arte sacra incontra il tessuto vivente dei palermitani.

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