Un’arte che cela molto di più: i simboli nascosti nel monumento a Filippo IV di Palermo

Scopri il monumento a Filippo IV in piazza Bologni a Palermo: storia barocca, enigmi scolpiti e leggende palermitane.

A cura di Paolo Privitera
09 agosto 2025 21:00
Un’arte che cela molto di più: i simboli nascosti nel monumento a Filippo IV di Palermo - Foto: Effems/Wikipedia
Foto: Effems/Wikipedia
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Il monumento barocco nel cuore di Palermo

Il Teatro Marmoreo, noto comunemente come Monumento a Filippo IV, domina ancora oggi piazza Bologni nel quartiere Albergheria. Edificato nel 1662 per celebrare la maestosità del re di Spagna e Sicilia, Filippo IV, è opera degli scultori Gaspare Guercio, Carlo D’Aprile e Gaspare Serpotta. La statua originale in bronzo, distrutta durante i moti del 1848, fu sostituita nel 1856 con quella di Filippo V in marmo, realizzata da Nunzio Morello. Il monumento si erge su una base ottagonale, sormontata da allegorie degli stati conquistati dal re e dai quattro continenti: Europa, Asia, Africa e America.

Un'icona carica di messaggi

Guardando da vicino, otto statue femminili su ciascun lato rappresentano i regni del sovrano: Sicilia, Catalogna, Napoli, Sardegna, Portogallo, Castiglia, León e America. Alle spalle delle figure, bassarilie narrano storie remote: sono raffigurati sovrani sottomessi come il sultano di Granada e il tiranno del Mindanao. Questo messaggio visivo, un mix di potere e vassallaggio, parlava chiaramente ai palermitani dell’epoca.

Dallo scempio al restauro

Nel 1811 il monumento subì un restauro e nel XIX secolo furono aggiunti nuovi pezzi in stile barocco. Tuttavia, la statua originaria di Filippo IV fu distrutta nel 1848 dai rivoluzionari, accusati di rappresentare oppressione borbonica. Nel 1856 furono apportate modifiche ulteriori, sostituendo diverse sculture e rifacendo le allegorie danneggiate nell’insurrezione . Nel 2007 e nel 2010, il monumento fu sequestrato a causa di atti vandalici, portando all’avvio di nuovi restauri per salvaguardarne il valore storico e artistico.

Perché ogni turista deve riscoprire questa meraviglia

Questo monumento non è solo una scultura: è un testimone della lotta tra dominazione e identità palermitana. Le figure genuflesse, i simboli allegorici e le ripetute restaurazioni raccontano una città che ha subito, resistito e infine rivendicato la propria storia. Un luogo perfetto per fotografare, riflettere sulla storia e sentirsi parte della grande tela palermitana ancora viva oggi.

Curiosità

Nel XVIII secolo, i giudici palermitani venivano giurati… proprio sotto questo monumento! La posa della mano del re, con il palmo aperto in avanti, era interpretata come simbolo del giuramento ai “Capitoli del Regno di Sicilia”. Da allora, i palermitani ironicamente dicono: “A Palermo ci vuole un sacco di soldi alto così”, indicando con la mano quanto serviva per vivere in città.

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