Ayeda arriva in Italia per le cure salvavita | La sorprendente mobilitazione che ha commosso il Paese

Ayeda, la bimba profuga di 2 anni in cerca di cure, è finalmente a Palermo. La storia di speranza e solidarietà che commuove ❤️🌍✨

A cura di Redazione
04 settembre 2025 13:00
Ayeda arriva in Italia per le cure salvavita | La sorprendente mobilitazione che ha commosso il Paese -
Condividi

Ayeda, la bimba profuga di 2 anni gravemente malata, è a Palermo per le cure. La mamma: “Grazie Italia”

PALERMO – La piccola Ayeda Shukohman, una bambina afghana di soli due anni, è arrivata questa mattina a Palermo per ricevere le cure necessarie a fronteggiare una grave malattia genetica rara e potenzialmente letale. Questo traguardo è stato reso possibile grazie all’impegno di diverse associazioni e alla sensibilità del governo italiano.

“Ce l’abbiamo fatta!” ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, attraverso un post su Facebook, sottolineando l’importanza di un lavoro di squadra che ha permesso alla bambina di arrivare dall’Afghanistan all’ospedale Ismett di Palermo, specializzato in trapianti.

L’atterraggio della piccola è avvenuto all’aeroporto “Falcone-Borsellino”, dopo un volo della Turkish Airlines. Ad accoglierla, il personale della Croce Rossa, pronto a trasferire Ayeda e la sua famiglia all’ospedale per iniziare le cure salvavita.

L’incredibile storia di Ayeda inizia lo scorso giugno, quando le sue condizioni cliniche, deterioratesi rapidamente in Iran, hanno spinto i genitori a contattare l’associazione Pfic Italia Network. Con il visto in scadenza e rischiando un rimpatrio forzato in Afghanistan, la famiglia sapeva di non poter tornare indietro: “Tornare in Afghanistan avrebbe significato la morte certa per mia figlia”, ha commentato la madre, Noora.

Vari attori hanno preso parte alla creazione di un corridoio umanitario in tempi record. Il coinvolgimento di Schifani, della Croce Rossa, dell’ospedale Ismett e dell’Osservatorio Malattie Rare (Omar) ha reso possibile ottenere le autorizzazioni necessarie per l’ingresso della famiglia in Italia.

“Le nostre vite stavano andando a rotoli” ha aggiunto Noora, visibilmente emozionata, mentre abbracciava Ayeda discesa dall’aereo. “Sapere che saremmo arrivati in Italia è stata la notizia più bella della nostra vita”.

Arianna Briganti, vicepresidente di Nove Caring Humans, ha espresso la propria gioia, affermando che si tratta di una giornata che “ci sorprende con la forza della gioia”. La possibilità per Ayeda di ricevere cure appropriate non deve essere vista come un privilegio, ma come un diritto che ogni bambino dovrebbe avere.

Questa commovente storia ha messo in risalto come la cooperazione e la sensibilità delle istituzioni possano creare un vero cambiamento nella vita delle persone in situazioni disperate. Con l’assistenza di molteplici associazioni e individui, “diventa possibile garantire il diritto alle cure anche per quei bambini nati dalla parte sbagliata del mondo”, sottolinea Francesca Lombardozzi, presidente di Pfic Italia Network.

La vicenda di Ayeda è un appello alla solidarietà e all’umanità, dimostrando che insieme possiamo affrontare le sfide più difficili, offrendo un futuro migliore a chi ne ha più bisogno.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Palermo