Il borgo madonita che ammalia i turisti: lo trovi a Palermo tra castelli e misteri nascosti
Gangi, borgo madonita di Palermo, tra castelli medievali, cripta di preti e cerimonie antiche: scopri le sue curiosità storiche.

Gangi è un affascinante borgo situato a circa 80 km da Palermo, arroccato sulle Madonie e riconosciuto tra "I Borghi più belli d’Italia" nel 2014. Con circa 6 500 abitanti (i “gangitani”), il paese è una gemma medievale ricca di vicoli, piazze, cortili e una dorata luce di pietra calcarea che incanta al tramonto. Ma Gangi non è solo estetica: è un concentrato di storia, leggenda e comunità, custodito nei suoi monumenti, nelle tradizioni folcloristiche e nelle cripte misteriose.
Castello, palazzo sgadari e misteri nascosti
Come molti borghi delle Madonie, Gangi sfoggia un imponente castello normanno edificato tra XIII e XIV secolo dalla famiglia Ventimiglia. Al suo interno si narrano antichi segreti, mentre la Torre dei Ventimiglia, oggi campanile della chiesa madre, porta i segni di un passato di potere e stratificazioni storiche.
Proseguendo per via principale, si incontra Palazzo Sgadari, un edificio ottocentesco adibito a Museo Civico con reperti archeologici (dal Bronzo alla Paleocristianità), armi storiche e pinacoteca dedicata ai contadini. Altri tesori architettonici? Palazzo Bongiorno, con i suoi affreschi settecenteschi legati a logge massoniche pre-risorgimentali.
Misteri sacri e tradizioni che parlano ancora
Nel cuore gangitano sorge il Santuario dello Spirito Santo, eretto su un sito miracoloso del XIII secolo. Durante la Pentecoste, si celebra con processioni, canti popolari e l’antica “novena”: radici religiose che si intrecciano con pratiche comunitarie.
Ma forse la curiosità più strana? La cripta della chiesa madre, detta “fossa di parrini”, ospita le mummie di preti (1725–1872): un luogo tra devozione e spine storiche, capace di incutere stupore anche nei visitatori più preparati.
La sagra della spiga: demetra e pane
Ogni agosto, i palermitani e i gangitani celebrano la Sagra della Spiga, una tradizione nata negli anni ’60 dove grano, legumi, carne e olio si fondono in un rito sacro-pagano. Il culmine è il “Pisatu”, una sacra rappresentazione in dialetto, densa di simboli di abbondanza e devozione. Un vero carnevale della terra, dove il passato rurale rivive in abiti, canti e danze.
Curiosità
Il 1° gennaio 1926 Gangi fu teatro di una grande operazione antimafia guidata da Cesare Mori, il “prefetto di ferro”: l’intero borgo fu perquisito e decine di latitanti furono arrestati, rendendo Gangi un simbolo di lotta alle mafie prima ancora che a Palermo – un racconto poco noto ma intenso.