Il borgo palermitano che custodisce le rovine dell’antica città di Iaitas
Roccamena, piccolo borgo della provincia di Palermo, nasconde le suggestive rovine dell’antica città di Iaitas e un panorama unico.


Un borgo sospeso tra colline e vigneti
Tra le colline dell’entroterra palermitano, circondato da paesaggi di campagna e vallate che profumano di storia, si trova Roccamena, un borgo che ha mantenuto intatto il suo carattere rurale e autentico. Il paese, fondato ufficialmente nel XVII secolo, nacque come feudo affidato a diverse famiglie nobili, ma le sue radici affondano molto più indietro nel tempo. La sua posizione, a pochi chilometri da Corleone, lo rende un luogo in cui la natura e il passato si intrecciano continuamente.
Passeggiare per Roccamena significa scoprire un centro abitato raccolto, con strade che conservano l’atmosfera di un tempo e scorci che raccontano la vita lenta dei piccoli paesi di montagna. Ma dietro l’apparente tranquillità del borgo, si celano testimonianze archeologiche millenarie che lo rendono unico.
Le rovine di Iaitas, città perduta
Il tesoro più sorprendente di Roccamena è il sito archeologico di Iaitas (o Iato), un’antica città elima che sorse sul vicino Monte Jato. Abitata sin dall’età del bronzo e successivamente influenzata dai Greci e dai Romani, la città conobbe un lungo periodo di prosperità fino alla sua distruzione nel 1246 per ordine dell’imperatore Federico II.
Oggi, le rovine di Iaitas offrono uno spettacolo straordinario: un teatro greco con vista mozzafiato sulla valle, resti di case ellenistiche, mosaici, terme e mura di fortificazione. È uno dei siti archeologici più suggestivi della Sicilia, in cui storia e paesaggio si fondono in maniera spettacolare. Chi visita Roccamena non può che restare affascinato dal contrasto tra il silenzio del borgo e la maestosità del passato che emerge dalle pietre dell’antica città.
Un legame tra presente e passato
Nonostante le sue dimensioni ridotte, Roccamena custodisce dunque un patrimonio che va ben oltre i confini del suo centro abitato. Il borgo rappresenta l’eredità dei contadini e delle famiglie nobili che lo hanno plasmato nei secoli, ma anche il custode silenzioso delle tracce della civiltà elima, una delle più misteriose della Sicilia antica.